Un’impresa edile abusiva è stata scoperta dalla Guardia di finanza a Cinisi, nel Palermitano. Le Fiamme gialle hanno denunciato il titolare dell’azienda e un suo dipendente, che dallo scorso febbraio è risultato percepire il reddito di cittadinanza. Si tratta dell’ennesimo controllo con esito di questo tipo in Sicilia
Controlli mentre smaltivano pitture
I due sono stati notati dai militari mentre caricavano su un automezzo bidoni di smalti e pitture. E’ stato scoperto così anche un deposito in cui erano stoccate centinaia di confezioni di pittura, smalti e solventi, materiali decorativi e attrezzature.
Alla Guardia di finanza il titolare dell’impresa ha riferito di operare abusivamente da tempo. Nei suoi confronti è stato avviato l’iter per l’apertura della partita Iva d’ufficio, gli è stata contestata l’omessa installazione del misuratore fiscale ed è stato sanzionato per l’impiego di manodopera irregolare. Il deposito e la merce sono stati sequestrati.
Per il lavoratore ‘dipendente’, risultato percettore del reddito di cittadinanza dal febbraio scorso, è scattato il sequestro della carta e l’iter per la revoca del sussidio e il recupero degli importi indebitamente percepiti e pari a 2.500 euro.
All’inizio di giugno denunciati in undici in un’altra operazione
I carabinieri hanno denunciato alla procura di Termini Imerese 11 furbetti del reddito di cittadinanza a Lercara Friddi (Pa).
I cittadini di età compresa tra i 20 e gli 54 anni, tutte residenti nel territorio sono accusati di avere reso dichiarazioni false per ottenere il sussidio e cercare di eludere i controlli da parte dell’Inps.
A marzo era erano stati denunciati in 30 nello stesso comune. Una donna per percepire il “reddito” avrebbe omesso di dichiarare il marito arrestato è stato condannato con sentenza definitiva per associazione mafiosa.
Il danno erariale complessivo è quantificato in circa 75.000 mila euro che sommato a quello delle precedenti indagini, porta l’ammontare a oltre 300.000 euro.
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