“In questi giorni ho preferito il silenzio sulle amministrative palermitane, ho atteso gli eventi , gli incontri e la sentenza della consulta.. ma adesso devo proprio dire la mia! Sembra che il percorso sia quasi delineato e che a seguito di incontri romani il PD possa volere sostenere la candidatura del sindaco uscente. Le mie riflessioni sono esclusivamente sull’eventuale decisione di correre con o senza simbolo. Penso che un partito che si presenta ad una elezione senza il proprio simbolo o è un partito senza storia o si vergogna della propria storia”.
Lo scrive su facebook Stefania Munafò della segreteria Pd. Si tratta dell’ennesimo intervento in difesa del simbolo del Pd in vista delle prossime consultazioni amministrative a Palermo.
“Può sembrare una considerazione dura ma è, probabilmente, quel che pensano i palermitani che stanno assistendo ad un Pd, il ‘mio’ partito che non ha ancora sciolto le riserve sull’andare alle elezioni sostenendo il sindaco uscente Leoluca Orlando con o senza il proprio simbolo. Tralasciando tutte le considerazioni sulle tante volte che non ci siamo trovati d’accordo con l’amministrazione Orlando, considerazioni che riguardano, chiaramente, i singoli eventi e le singole scelte, voglio fare una riflessione a voce alta come se stessi parlando con me stessa”.
“Una Lista civica è un elenco di candidati a un’elezione locale, che non è espressione diretta di un partito. La Costituzione Italiana con l’art. 49 per l’esattezza enuncia semplicemente la possibilità di ogni cittadino di ‘associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. Una lista civica è di fatto un nuovo partito politico che, a differenza di quelli tradizionali, assume più una caratteristica di movimento d’opinione temporaneo e a dimensione locale”.
“Concorrere con liste civiche certifica, dunque, il fallimento di un progetto, di una idea, di un’ideale. Per il Pd presentarsi alle amministrative con liste civiche, ‘piazzando’ i consiglieri uscenti nelle liste personali dei candidati sindaci per me è come prendere le distanze dal nostro partito. Come vogliamo che questa scelta sia interpretata da chi ci vota o da chi avrebbe voluto votarci? La lettura più evidente ed immediata è quella di ‘una corsa al si salvi chi può!’ Per dirla in termini quasi gergali sarebbe come dire ‘mi vendo, mi rifaccio una verginità o addirittura mi nascondo dietro un’altra storia!”
“Vi è anche un livello etico da prendere in considerazione, le tante battaglie, i tanti sforzi che dovevano dare linfa al partito ,senza un simbolo da difendere, senza una bandiera sotto la quale riconoscersi rischiano di essere vanificati. Si rischia, insomma di rimanere senza una identità politica e di portare sugli scranni di sala delle lapidi non le donne e gli uomini del Pd ma qualche eletto a titolo personale o che tale si sentirà! Considerazioni quasi ovvie ma amare. E’ per questo che invito il mio partito a portare avanti una lotta per la democrazia interna presentandoci con il simbolo, nel rispetto dei tanti militanti e sostenitori del PD!”
“Orlando alla luce dell incontro con Guerini ora deve trattare con il PD provinciale e la delegazione designata ! Vero che nessuna esplicita richiesta è stata fatta dal sindaco uscente sul simbolo ma a maggior ragione oggi si deve fugare ogni dubbio! ”
“Vera la posizione di Faraone che per ricompattare il centro sinistra ed a nome dell unità ha detto che si potrebbe anche rinunciare, ma è pur vero che Orlando, dimostrerebbe scarsa propensione ad accettare le critiche e le osservazioni che rientrano nel compito dei consiglieri che siano essi di maggioranza o di minoranza/opposizione se il nostro appoggio fosse determinato dal simbolo che voleva solo essere costruttivo nella sua azione di governo! collaborare è anche questo, avere il senso della democrazia. Proseguiremo nella nostra attività con la correttezza e la chiarezza che ci ha contraddistinto, e Il sindaco che amministra la quinta città d’Italia deve mettere in conto le critiche e mettersi in discussione! Chiaramente questo varrà anche per il futuro!”
“Non si può rinunciare al Pd ed al suo ruolo chiaro, netto, preciso e democratico. Il PD torni faro della coalizione!
dai banchi dell’opposizione abbiamo creduto nella capacità di riscatto di questa città, nella possibilità di guardare al futuro non solo come una prospettiva temporale, ma, soprattutto, come una dimensione di avvenire, qualcosa che va costruito in vista di eventi da far accadere e di storie in cui sia possibile giocare un ruolo attivo.
In questo marasma politico ,Senza simbolo corriamo il rischio di una campagna elettorale vuota di contenuti. Una campagna elettorale senza bandiera non viene mai premiata dal successo!”
“Auspico che la politica torni a concepire “piani e progetti”. Non può passare il messaggio che i partiti tradizionali sono in via di estinzione, non più adeguati ai tempi, privi di appeal. Il Partito democratico, pur in questa problematica fase politica, deve essere in grado di riproporsi, di chiedere fiducia e consenso alla propria gente e all’intera popolazione e da qui deve trarre forza e legittimazione. Si parla tanto di Politica lontana dai Cittadini, senza simbolo , senza appartenenza non si fa altro che allontanarla ancora”.
“Sì al simbolo, dunque, sì ad una battaglia di democrazia, di idee, di progetti. Spero che il problema del simbolo non si presenti davvero ma se invece si dovesse tornare a parlare di simbolo allora dobbiamo rivendicare ruolo, storia e idee! Io ci credo in questo partito! L’ho scelto! Ne ho condiviso intenti , progetti e percorsi .. e voglio continuare a crederci!”
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