L’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale (Adsp) ritira il bando per anticipare in tempi brevi 106,5 milioni e finanziare le opere portuali. E parte il pressing sul ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili: “Non si può chiedere di realizzare subito le opere infrastrutturali se i finanziamenti vengono erogati in 15 anni“. Troppa burocrazia quindi.

In ballo due opere importanti

In ballo ci sono due opere importanti: il rilancio della cantieristica navale (81 milioni di euro per la definizione del bacino di carenaggio da 150 mila tonnellate, di cui il presidente dell’Adsp Pasqualino Monti è il commissario) e la riqualificazione del molo trapezoidale (25,5 milioni di euro, i lavori sono già stati appaltati e vanno avanti), ammesse al contributo statale (accordo di programma).

Con la gara, l’obiettivo dell’Adsp – guidata da Pasqualino Monti – era quello di avere dalle banche risorse immediate, comprese le spese per il finanziamento, per poi restituirle secondo gli importi definiti dall’accordo di programma.

Il decreto del Governo Draghi

Nel decreto 353, che contiene il finanziamento di 106,5 milioni, il ministero (ex Mit), infatti, contribuisce alla spesa necessaria alla realizzazione degli interventi, i 106,5 milioni di euro, ma ripartite in quindici rate annuali, dal 2019 al 2033, con importi che variano nei vari anni.

Lo strappo col Ministero dei Trasporti

“Un decreto in cui è la tempistica è del tutto inadeguata”, tuona dall’Adsp. Poi l’affondo: “Non si può chiedere di realizzare subito le infrastrutture se i finanziamenti vengono erogati in così lungo tempo: le opere vanno pagate con tempestività”. L’Adsp ha sollevato il caso al ministero che, scrivono dall’Autorità, “sta correndo ai ripari”.

Insolito lo strappo tra Monti e il governo Draghi, dato che è stato nominato proprio dal Governo nazionale come commissario per le opere portuali in Sicilia. Monti è infatti tra i 28 “saggi” scelti da Draghi per sbloccare le opere del Paese.

Uil, “Fatto gravissimo”

“È gravissimo bloccare un’opera importante e concretamente realizzabile per potenziare le nostre infrastrutture e favorire lo sviluppo economico”. Lo dice Il segretario della Uil Sicilia, Claudio Barone, che interviene sullo stop della gara dell’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale per anticipare i fondi destinati alle opere nel porto di Palermo.

“Comprendiamo il vincolo – aggiunge – di realizzare quest’opera in tre anni, non capiamo però come il governo nazionale possa pensare di finanziarla in 15. Se poi la conclusione è l’annullamento del bando c’è qualcosa che non funziona. Una strategia, forse, per lasciare le risorse europee del Sud solo su carta per poi destinarle alle altre regioni?”.

 

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