I carabinieri del comando provinciale di Genova stanno eseguendo otto custodie cautelari in carcere e 18 misure restrittive di divieto di dimora. Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina aggravata dalla transnazionalità. La base logistica dell’associazione era a Genova ma le attività si svolgevano anche a Palermo, Savona e Imperia.
Immigrati clandestini ‘truccati’ perché i loro volti corrispondessero a quelli sulle carte d’identità, albergatori compiacenti che li ospitavano: la banda che organizzava il traffico di immigrati clandestini in viaggio verso Svizzera e Regno Unito passando per l’Albania si era organizzata come una vera e propria agenzia di viaggio ma i carabinieri della Compagnia Centro di Genova, guidati dal comandante Michele Zitiello, sono riusciti a scoprirla e a smantellarla.
Quarantanove li indagati tra cui due dipendenti della Città metropolitana di Palermo che fornivano timbro a secco e carte di identità in bianco per creare i falsi documenti. L’inchiesta è partita da una rapina in una sala scommesse di Genova, fruttata 12 mila euro, organizzata secondo gli investigatori con la complicità della cassiera. In manette sono finiti Eduart Theodhori, albanese di 39 anni, e Azen Shehaj (41) ritenuti i capi della banda. Giuseppina Lanzo, genovese di 44 anni, Arjana Metaliaj, albanese di 38 anni. Arrestati anche altri due siciliani, Alessandro e Gaetano Girgenti, di 51 e 36 anni. Ai domiciliari sono finiti Pamela Perotto Ghia, 46 anni, e Can Lika, 56 anni. Secondo quanto ricostruito dai militari, coordinati dalla Dda di Genova, ogni migrante pagava 12 mila euro.
Dall’Albania arrivavano a Genova o a Palermo dove venivano truccati e ospitati in B&b. Poi in macchina passavano il confine. I carabinieri, in cinque mesi hanno accertato il passaggio di almeno 30 persone per un totale di 360 mila euro. I due palermitani arrestati producevano i documenti e venivano stipendiati circa 4 mila euro al mese.