Il volto sorridente di Paolo Borsellino è da oggi proiettato nel cortile Maqueda all’interno di Palazzo dei Normanni, e lo sarà fino fino al 18 luglio, per un’iniziativa voluta dal presidente della commissione Antimafia, Antonello Cracolici, d’intesa con il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, nella settimana in cui ricorre il 32esimo anniversario della strage di via D’Amelio dove il giudice fu ucciso insieme ai suoi agenti di scorta.
Le parole di Cracolici
“La Sicilia è resistente e resiliente, questo è un omaggio a uno dei più grandi siciliani e a quella Sicilia che ha resistito e combattuto la mafia – ha detto il presidente della commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici – gli uomini migliori che hanno combattuto con forza cosa nostra sono siciliani. Questo è il palazzo delle istituzioni, per cui è un tributo a un grande uomo, ma anche un modo per dire che la Sicilia non solo non dimentica ma continua la sua battaglia contro la mafia”.
All’iniziativa erano presenti anche la figlia di Rita Borsellino, Cecilia Fiore, e il marito, Emilio Corrao. “Dal politico al turista, chiunque passando di qui ricorderà quanto sia stata importante la figura di Paolo Borsellino, vogliamo far tornare il sorriso di Paolo tra la gente, una testimonianza contro la mafia per la quale aspettiamo ancora una verità che tarda ad arrivare”.
L’installazione, a cura della ditta ClayPaky, sarà disponibile fino al 18 luglio, mentre dal 19 si sposterà in via D’Amelio.
Le polemiche per “Legalità e Libertà”
A pochi giorni dall’anniversario della strage di via D’Amelio in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino insieme agli agenti della sua scorta, si è aperto un duro scontro all’interno del movimento antimafia. Oggetto del contendere è l’iniziativa “Legalità è libertà” organizzata dall’Agenzia Italiana per la Gioventù che si svolgerà a Palermo dal 17 al 19 luglio, in concomitanza con le commemorazioni per Borsellino.
Le critiche di Salvatore Borsellino
A criticare duramente l’evento è Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso, che in conferenza stampa ha puntato il dito contro “chi, aderendo a questo tipo di iniziativa come purtroppo la Fondazione Falcone e anche il Centro studi Paolo e Rita Borsellino, fanno evidentemente una scelta di campo”. Secondo Borsellino, il 19 luglio non dovrebbe essere una “parata per personaggi istituzionali anche reduci da condanne penali per contiguità alla mafia” e ha ribadito che le commemorazioni serviranno a “denunciare i depistaggi e le falsificazioni che ancora allontanano la verità e la giustizia” sulla strage.
La replica di Maria Falcone
Immediata la replica di Maria Falcone, presidente della Fondazione intitolata al fratello Giovanni, ucciso due mesi prima di Borsellino: “Da anni ormai mi sono convinta che il miglior modo di considerare le cicliche dichiarazioni e attacchi di Salvatore Borsellino è ignorarle. Mi fa piacere che la Fondazione in questo suo ultimo bombardamento sia in buona compagnia con il centro Paolo e Rita Borsellino”.
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