Un viaggio in giro per la Sicilia è finito amaramente a Palermo per due turisti polacchi arrivati da Varsavia. Di notte qualcuno in via Rua Formaggi vicino al loro B&B gli hanno rubato via una moto Bmw Gs F750. Le indagini per ritrovare la moto sono condotte dalla polizia. I due turisti hanno segnalato che nella zona di sono diverse telecamere che avrebbero potuto riprendere i ladri.
Il tentato furto a Palermo
Ha rotto il finestrino ed è entrato in auto parcheggiata in via Montepellegrino a Palermo. In pochi secondi in pieno giorno. Mentre stava cercando di mettere in moto l’auto e rubarla è stato bloccato da due volanti della polizia. Gli agenti sono riusciti a bloccarlo dentro l’abitacolo.
Per furto è stato arrestato un palermitano di 27 anni che stava cercando di rubare l’auto in pieno giorno tra i passanti e i negozi aperti. Non di notte.
In pochi secondi ha mandato in frantumi il vetro della vettura ed è entrato dentro. Aveva a disposizione una speciale chiave per riuscire a mettere in moto l’auto e portarla via. Gli agenti lo hanno bloccato e l’auto è stata restituita al legittimo proprietario. In questi mesi il trend di furti di auto e moto a Palermo è in crescita.
I ladri seriali arrestati nel Catanese
Due ladri “seriali”, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Giarre con l’accusa di furto aggravato e ricettazione continuate in esecuzione di un’ordinanza cautelare in carcere firmata dal Gip di Catania. I due, secondo l’accusa, farebbero parte di una banda con otto indagati: al gruppo vengono contestati otto furti commessi, nel dettaglio, a cinque abitazioni private, due istituti scolastici e in uno studio medico. Secondo l’accusa, agivano con una metodologia operativa consolidata, che prevedeva un preliminare sopralluogo sull’obiettivo e la successiva disattivazione degli impianti antifurto e dei sistemi di videosorveglianza, divelti o resi inefficienti.
Le accuse della procura
Tra questi secondo la procura di Catania è “emblematico il caso dello studio medico, in cui la coppia di ladri, grazie ad un complice in possesso delle chiavi d’accesso, sottratte alla propria madre, addetta alle pulizie proprio in quel centro, sarebbe riuscita ad entrare più volte indisturbata, sottraendo il solo denaro custodito, per complessivi mille euro, cercando in questo modo di far ricadere la responsabilità degli ammanchi alla figlia del titolare”.
I carabinieri sarebbero infine riusciti a documentare anche i canali della ricettazione dei furti: un giarrese di 48 anni e due ripostesi di 65 e 38 anni. Quest’ultimo, commerciante d’informatica, avrebbe da loro ricevuto e rivenduto sul mercato nero i computer portatili rubati nel novembre del 2021 all’istituto Pantano-Olivetti di Riposto e nel febbraio del 2022 al liceo classico Michele Amari di Giarre. Nelle due scuole dalla aule didattiche furono rubati 11 computer portatili e due telefoni.
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