“Siamo incazzati neri come Casaboli”. Con uno striscione bianco ragazzi, residenti autorità locali in corteo hanno percorso un tratto di strada che separa la frazione di Pioppo fino a Via Valle Tajo ai piedi del bosco di Casaboli distrutto nei giorni scorsi da un incendio che ha divorato ettari di vegetazione.
Insieme al sindaco di Monreale Pietro Capizzi, anche l’arcivescovo Michele Pennisi che ha percorso il tratto di strada insieme a centinaia di residenti.
“Qui ci siamo mossi per dire no alla distruzione dei nostri boschi – ha detto l’arcivescovo di Monreale – E’ stato causato un danno grandissimo che non potrà essere recuperato in pochi anni. Questa è una manifestazione per protestare contro questi criminali che oltre ad essere puniti dalle legge dello Stato sono dei peccatori che vanno esclusi dalla comunità cristiana. Uno non può pensare di bruciare un bosco e poi andarsi a fare la comunione, andare in chiesa e battersi il petto.
Chi ha fatto questo ha offeso Dio, ha offeso il creato e le persone soprattutto che tante persone attraverso questi gesti perderanno il lavoro. A questi voglio esprimere la mia vicinanza e la mia solidarietà”.
Ad organizzare la manifestazione il Comitato Pioppo Comune, che ha scelto di interrompere il silenzio scendendo in strada.
“Un corteo per darci una scossa, per reagire all’indifferenza, al silenzio e al fatalismo di cui ormai siamo tutti vittime – dicono gli organizzatori – Un corteo per impegnarci sin da subito a costruire un percorso che miri a salvaguardare il nostro patrimonio boschivo. Un corteo per mettere di fronte alle proprie responsabilità tutti gli attori di questa storia a partire dalle istituzioni che a suon di commissioni straordinarie e consigli a porte chiuse hanno permesso che nel tempo si perpetuassero crimini ambientali ai danni della Sicilia.
Raccoglieremo quante più firme possibili per presentare un esposto alla procura della repubblica”.
Commenta con Facebook