Sono tornati provati dal volo che ha consentito il ritrovamento del corpo del medico Giuseppe Liotta scomparso sabato scorso nella bufera che ha investito la provincia di Palermo. Sono gli uomini dell’equipaggio dell’elicottero del quarto reparto volo della polizia di Stato. “Noi l’abbiamo individuato seguendo razionalmente gli elementi che avevamo a disposizione: il ritrovamento del giubbotto, dei jeans delle scarpe e seguendo il corso del fiume siamo arrivati alla zona dove si trovava il corpo. Abbiamo allargato il raggio di azione anche perché l’acqua in questi giorni si è abbassata di livello”. A parlare è Maurizio La Rocca commissario capo dell’equipaggio dell’elicottero. “Siamo stati attirati da un telone bianco e grazie alle potenti telecamere che abbiamo a bordo siamo riusciti a distinguere inequivocabilmente il cadavere che si trovava in mezzo al vigneto – aggiunge La Rocca – Il corpo si trovava a circa 20 metri dal letto del fiume e in linea d’aria a circa 6 chilometri e 300 metri dalla macchina che era stata abbandonata. Seguendo le strade saranno oltre dieci chilometri”.
Gli uomini della polizia a bordo degli elicottero hanno partecipato a centinaia di missioni. “Mi creda questa vicenda ci ha toccato profondamente – dice Valeria Cangelosi dirigente del reparto volo – Ho visto tutte le forze dell’ordine e i volontari adoperarsi alacremente per trovare il medico. Noi tutti siamo rimasto molto provati. L’unica cosa che ci ha un po’ consolato e alleviato il dolore è che siamo riusciti a restituire il corpo alla famiglia. Questa tragedia ha profondamente turbato tanti. Domenica scorsa abbiamo portato in volo il presidente del consiglio Giuseppe Conte, che ha sorvolato le zone colpite dal maltempo. Anche lui è rimasto molto scosso. Ha visto la macchina e si è chiesto dove potesse essere finito il povero medico”.
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