La smania di fare il salto di qualità e l’approdo al governo nazionale come Vice Ministro alle Infrastrutture di Giancarlo Cancelleri rischia di trasformarsi in un regalo al Presidente della Regione Nello Musumeci ed alla sua risicata maggioranza. Un regalo involontario, sia chiaro, ma comunque un regalo frutto probabilmente di una errata valutazione giuridica.
Lunedì prossimo, dopo il giuramento quale Vice Ministro, per effetto della legge regionale Giancarlo Cancelleri deve lasciare lo scranno per incompatibilità. Lascia, di conseguenza, anche la carica di Vice Presidente dell’Ars.
Ma se questo aprirà una battaglia politica per la successione alla vice presidenza, prima ancora di pensare a completare l’ufficio di presidenza esiste un problema legato alla carica di deputato.
Normalmente con le dimissioni di un deputato viene fatta scorrere la lista e viene nominato deputato il primo dei non eletti nella medesima lista. Toccherebbe, dunque, a Ketty Damante. Poi si avvierebbero le trattative per la nomina del vice presidente.
Ma sembra che i 5 stelle abbiano fatto i conti senza l’oste. Cancelleri, infatti, non è stato eletto nella lista dei 5 stelle. Il suo è il seggio spettante per legge al candidato presidente sconfitto ovvero il più votato dei candidati alla presidenza dopo il Presidente eletto. Con le sue dimissioni, dunque, si crea un vulnus senza precedenti, almeno in questa ultima versione della legge elettorale riformata di recente. Non si può fare scorrere la lista 5 stelle, non si può fare scorrere il listino (tutti quanti erano anche candidati in lista e hanno già il loro scranno) e appare difficile se non impossibile normativamente che si possa passare al candidato presidente sconfitto successivo (di altra estrazione politica peraltro).
La situazione che si viene a creare, dunque, adesso è allo studio dell’ufficio legislativo e legale dell’Ars che dovrà dare una indicazione. In realtà un precedente esiste nato, però, con la vecchia versione della legge elettorale siciliana. Risale alla elezione di Raffaele Lombardo alla presidenza della regione. In quella occasione la competitor era Anna Finocchiaro in ticket con Rita Borsellino Vice presidente. la Finocchiaro rinunciò e andò a ricoprire un ruolo nazionale e allora una interpretazione autentica delle legge permise di far scattare il seggio per Bernardo Mattarella. Oggi, invece, servirebbe un’altra interpretazione autentica e nulla è scontato.
La cosa più probabile, però, è che Cancelleri non possa essere sostituito e la restante parte della legislatura veda l’Ars andare avanti con 69 deputati anzichè 70. La maggioranza d’aula, dunque, scenderebbe da 36 a 35 voti e, le opposizioni si ritroverebbero con un voto in meno. Di fatto in un colpo solo è stato regalato un doppio vantaggio proprio quando l’accordo nazionale fra Pd e 5 stelle era in procinto di essere trasferito alla Sicilia e dunque poteva rafforzare proprio le azioni delle opposizioni.
L’ultima parola non è stata detta. c’è, infatti, l’ipotesi del doppio incarico ovvero far mantenere il più a lungo possibile a Cancelleri entrambe le poltrone ma una simile scelta farebbe saltare sulla sedia non solo la base ma anche una parte consistente della dirigenza pentastellata. Ma in serata i pentastellati fugano ogni dubbio in questa materia annunciando che il neo vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, ha presentato nel tardo pomeriggio di oggi le dimissioni dalla carica di deputato all’Ars, cosa che comporterà, di conseguenza, le dimissioni dalla carica di vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
resta in piedi, però proprio la questione della Vice Presidenza. Formalmente tocca ai 5 stelle che restano il gruppo d’opposizione più nutrito anche con un uomo in meno ma nulla è più scontato.