Contro l’emergenza siccità serve “un sano e realistico piano di razionamento”, e oggi in Cdm chiederà a Giorgia Meloni di creare una “task force”: lo annuncia in un’intervista alla Stampa il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.
Le parole di Musumeci
“Significa mettere attorno a un tavolo i dicasteri interessati – spiega – e riuscire finalmente a programmare una serie di interventi a breve, media e lunga scadenza per neutralizzare o almeno ridurre gli effetti devastanti della siccità, un fenomeno che ormai sembra essere un fatto ordinario. Ovviamente, nessuno si illude di poter risolvere il problema nel prossimo semestre”.
Nell’immediato, invece, “l’unica soluzione è un sano e realistico piano di razionamento, dove c’è crisi. Si potrebbe vigilare l’uso dell’acqua potabile per usi non domestici nelle zone critiche. L’eventuale razionamento è comunque una scelta dei sindaci e dei presidenti di regione. Naturalmente è un rimedio estremo, di cui si potrà fare a meno se e quando pioverà”.
A medio-lungo termine, invece, “nelle Regioni si può per esempio cominciare a pubblicare un bando per la realizzazione di ‘laghetti aziendalì per accumulare l’acqua piovana. Poi serve la manutenzione nelle dighe e nelle reti idriche urbane”. La
destra, gli viene fatto notare, storicamente è stata quasi negazionista su questo tema: “È facile candidarsi a fare l’ambientalista in Italia. Dipende da come lo si vuol fare. C’è chi sceglie la strada ideologica, dell’integralismo, chi vorrebbe tornare alle palafitte. E c’è chi ritiene che il territorio non debba essere mummificato ma tutelato e presidiato dall’uomo. La destra è sempre stata sensibile ai temi dell’ambiente”.
Valorizzare le isole minori
Nella seconda parte del 2023 “è mia intenzione presentare uno strumento legislativo sulla valorizzazione delle isole minori – dice Musumeci – realtà che spesso hanno difficoltà a fruire dei servizi più essenziali: non solo dei collegamenti con la terraferma, ma anche delle forniture di energia elettrica e di acqua potabile e della necessità della presenza di presidi medici adeguati».
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