Il caro bollette continua a mietere vittime tra le attività commerciali e imprenditoriali in Sicilia, con fatture da dover pagare che in alcuni casi addirittura risultano più che quadruplicate. Una tra le categorie più colpite è sicuramente quella dei panettieri che già in questi giorni ha fatto sentire il suo grido d’aiuto. A Palermo il problema sta assumendo contorni davvero problematico e c’è il rischio che si possano verificare chiusure in serie.
Lo storico panificio
Uno degli storici panifici di Palermo ha voluto con trasparenza pubblicare i dati relativi ai costi da dover sostenere per la sola corrente elettrica. Ad essere state pubblicate le bollette di febbraio e luglio scorsi dove in tutta evidenzia viene fuori un aumento quadruplicato delle tariffe. Si è passati da una media di 0,15 centesimi chilowatt a ben 0,68 centesimi. Quest’ultima fattura di luglio riporta al cifra monstre da dovere corrispondere di ben 27 mila euro.
“Chiudiamo, decisione tragica”
Il titolare Gioacchino Quartararo, attraverso la pagina facebook del panificio, annuncia l’imminente chiusura di un’attività ultratrentennale che opera nella centralissima viale Regione Siciliana: “Ad agosto, malgrado l’adeguamento dei prezzi di vendita, non siamo riusciti a far quadrare il conto economico dell’azienda (i costi dell’energia, del gas e delle materie prime sono aumentati in modo sproporzionato). Gli incassi sono risultati inferiori alle spese. Pertanto l’azienda sta valutando l’ipotesi di chiudere dall’1 ottobre e mettere il personale in cassa integrazione, per azzerare i costi di gestione e riaprire non appena chi di competenza avrà adottato le giuste misure di sostegno per fare ripartire le aziende”.
La voce dei panificatori
Nei giorni scorsi la nostra testata ha pubblicato una riflessione dei panificatori, tra le categorie più colpite dall’aumento indiscriminato delle bollette di luce e gas e dai costi delle materie prime moltiplicati a dismisura. Dicono i panificatori: “Primi giorni di settembre del 2022, tra una ventina di giorni finisce l’estate, e quasi tutto l’elettorato attivo e passivo, è impegnato nelle consultazioni elettorali. I nostri politici in particolare, non hanno avuto tempo di notare che, la piccola e media impresa è al collasso economico, causa, l’aumento fuori controllo di luce e gas. Ma, a non interessarsi dell’argomento energetico, non sono stati soltanto i politici, ma anche, colpevolmente, le varie organizzazioni di categoria che, dovrebbero rappresentare e tutelare le nostre piccole e medie imprese”.
L’assessorato alle Attività produttive
E ancora: “L’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, nella figura dell’assessore Mimmo Turano, ha completamente e volutamente ignorare il problema giustificandosi di essere impegnato nella impegnativa campagna elettorale”.
Intanto a Palermo aumenta anche la Tari
Proseguono i panificatori: “Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, appena eletto, ha saputo come primo atto, aumentare la TARI, tanto per far notare a tutti i palermitani che, lui non scherza. I panificatori, tanto per citare una delle categorie con l’acqua alla gola, causa caro bollette energetiche, hanno diligentemente, deciso di incontrare L’Assessore al Bilancio della Regione Siciliana Gaetano Armao, prima di scendere in piazza e “sfasciare” tutto ciò che incontrano. Infatti, la categoria dei panificatori dal mese di febbraio 2022, ha pagato e continua a pagare mensilmente, bollette di luce e gas, con importi da capogiro (da 3mila a 12mila euro), francamente ed economicamente insostenibile per questo tipo di attività”.
Armao si è impegnato a trovare una soluzione
Concludono i panificatori: “Comunque, l’incontro di una delegazione di panificatori, con l’Assessore Gaetano Armao, è stato positivo almeno per il momento è servito a placare gli animi, e l’Assessore stesso si è impegnato a trovare una soluzione di carattere economico-finanziario”.
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