Da un lato si può gridare all’occasione sprecata; dall’altro lato è giusto ammettere che il Palermo al Barbera ha perso contro una delle squadre migliori della Serie A, l’Atalanta dell’ex Gasperini che punta dritto all’Europa. Peccato perché una vittoria, complici gli altri risultati, avrebbe rilanciato il Palermo nella corsa salvezza. Contro questa Atalanta, però, non è facile per nessuno anche se i rosa, a dir il vero, hanno regalato agli avversari due dei tre gol subiti.
LA PARTITA. L’Atalanta parte a marce ingranate: Gomez e Petagna regalano spettacolo e stordiscono la difesa rosanero. L’avvio dei bergameschi chiarisce subito le idee sul tipo di partita che si vedrà al Barbera, se è vero che i neroazzurri nei primi 10 minuti costruiscono un buon numero di azioni da gol.
Il Palermo non può che stringere i denti, sperando che il ritmo degli avversari possa calare. Rispoli reclama per un calcio di rigore, ma l’arbitro lo ammonisce per simulazione.
L’Atalanta spinge e passa al minuto numero 18: cross in area per Conti che, dimenticato dai difensori rosanero, non ha problemi a mettere in rete. Il Palermo, ancora una volta, ci mette del suo per complicarsi la vita, contro una squadra in forma smagliante come l’Atalanta dell’ex Gasperini.
Al Barbera arriva la notizia dello svantaggio dell’Empoli a San Siro: i rosa sanno quanto importante e decisiva potrebbe essere questa gara e provano a spingere, ma cascano ancora in errori più che banali.
Jajalo regala il pallone a Gomez a centrocampo, l’ex Catania si invola verso la porta di Posavec e lo batte con un tiro sul secondo palo. 2 a 0 Atalanta e al Barbera è notte fonda.
Ma il calcio è strano: quando sempre che l’Atalanta possa controllare senza particolari problemi, il Palermo riapre la partita con un colpo di testa di Chochev che inganna il portiere bergamasco. 1 a 2 prima dell’intervallo e Palermo ancora vivo e vegeto.
Nella ripresa la grande occasione per chiudere i conti, passa tra i piedi di Petagna: l’attaccante grazia il Palermo; poi è la traversa a salvare i rosanero, fermando il tiro di Spinazzola.
Gol sbagliato, gol subito o quasi perché Nestorovsky, con colpo di testa a palombella, non riesce a trovare la porta. La regola si realizza al contrario: Gomez mette un pallone al centro dell’area, Cristante, completamente solo, si lancia a colpire e realizzare il 3 a 1 che, questa volta, chiude i conti.
Finisce 3 a 1. Nonostante la forza degli avversari, qualcosa in più era lecito aspettarsi anche perché la squadra di Lopez, venerdi prossimo andrà al cospetto della Juventus. La corsa salvezza diventa ogni giorno più complicata, ma finché la matematica non dirà il contrario, il Palermo dovrà crederci.
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