Arriva, tramite un video pubblicato sui canali social della Regione siciliana, il messaggio di fine anno del governatore Musumeci.
Parole accorate le sue, che risuonano come un appello a mantenere la coesione, anche alla luce delle ultime polemiche politiche riguardanti il rimpastino in Giunta.
Musumeci inizia il suo messaggio tracciando un bilancio dell’anno che tra qualche ora finirà. Il suo intervento prende le mosse dalle considerazioni sulla attuale emergenza economica e sanitaria determinata dal Covid19.
Dice il governatore: “Care siciliane a cari siciliani, l’anno che si conclude è stato certamente il più difficile dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, i nostri figli e i nostri nipoti lo leggeranno nei loro libri di storia.
In Sicilia abbiamo affrontato l’emergenza sanitaria, alla quale nessuno nel mondo era preparato, con prudenza e con coraggio.
La nostra prudenza e il loro coraggio, quello degli operatori sanitari, in prima linea, noncuranti del pericolo, ben oltre lo spirito di servizio.
E assieme a loro, i volontari, le forze dell’ordine, i sindaci, i commissari delle ex Province, i prefetti.
Voglio ringraziare tutti, anche a nome dei 55mila pazienti guariti e dimessi dai nostri ospedali.
Sento di rivolgere un commosso pensiero a tutti i siciliani che purtroppo non ce l’hanno fatta”.
Musumeci prosegue: “Dalla sofferenza stiamo passando lentamente alla stagione della speranza, restando vigili naturalmente, perché il virus è ancora tra di noi.
Ma il vaccino è arrivato e la nostra priorità è continuare a lavorare affinché milioni di siciliani possano immunizzarsi entro il mese di settembre.
Anch’io, non appena sarà il mio turno, mi sottoporrò al vaccino.
E lo farò con entusiasmo e con convinzione.
Ci prepariamo insomma alla stagione della ripresa, della ripartenza”.
Il governatore passa poi a parlare di quelli che considera i risultati più importanti conseguiti nel difficile 2020 dalla sua squadra di governo.
“In quest’anno così difficile, la Regione siciliana non si è mai fermata, neppure un giorno.
Governo e Parlamento, pur nel confronto dialettico a volte anche appassionato, hanno dato prova di grande impegno e responsabilità.
Abbiamo messo a disposizione dei più bisognosi centinaia di milioni di euro, briciole, certamente, ma assai utili.
La Corte costituzionale ha confermato di recente una nostra legge, e così chiuderemo finalmente la lunga stagione del lavoro precario.
E alla fine della legislatura saranno ben oltre 50mila i siciliani non più condizionati da un lavoro senza certezza di futuro. Affinché i giovani possano formarsi, in maniera adeguata, inserirsi nel mondo del lavoro, e perché no, creare nuove famiglie”.
E ancora: “Abbiamo dato impulso all’economia grazie all’accelerazione della spesa pubblica, all’apertura di tanti nuovi cantieri e molti altri ne apriremo a partire dal 2021.
Ma l’obiettivo raggiunto, che sottolineo con orgoglio, è l’avere certificato, per il terzo anno consecutivo, l’utilizzo di tutte le risorse europee messe a disposizione della Sicilia, senza dover restituire neppure un centesimo a Bruxelles. Dall’inizio della legislatura si tratta di 2 miliardi e 900 milioni di euro spesi in Sicilia“.
Musumeci richiama poi all’azione: “Abbiamo ancora tanto da fare. La nostra più ambiziosa sfida è quella di rendere la Sicilia competitiva e attrattiva nel contesto del Mediterraneo.
E per vincere questa sfida dobbiamo mantenere lo spirito di comunità.
Non lasciamoci dividere dal contagio ideologico. Non lasciamoci sopraffare dalla rassegnazione.
Il destino ha chiamato il nostro popolo ad una grande prova di volontà”.
Conclude il presidente della Regione: “Il popolo siciliano, nei momenti difficili, ha sempre dimostrato, nel corso dei secoli, capacità assolutamente ineguagliabili. Ne sono certo, sarà così anche nel 2021. Buon anno a tutti”.