Una lunga notte di paura in Sicilia a causa del forte temporale che si è abbattuto tra ieri pomeriggio e la notte. Un nubifragio che ha spinto il prefetto di Agrigento a chiedere ai cittadini di restare a casa.
“Il vortice Mediterraneo, al momento, sta scaricando a mare, ma è molto vicino all’area Nord dell’Agrigentino. Nelle prossime ore – a partire da stanotte – si prevede un avvicinamento della forte ondata di temporali accompagnata da raffiche di vento”. Lo afferma il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa che in relazione all’ondata di forte maltempo lancia “un accorato appello a tutti gli agrigentini, residenti in ogni paese: non mettetevi in macchina e non uscite di casa, la condizione è di grande, grandissimo, rischio”.
“L’ondata di forte maltempo – spiega il Prefetto – sta interessando la zona Nord della provincia. Ci sono importanti criticità a Sciacca, Menfi, Ribera e nei Comuni più piccoli del circondario. Ci sono situazioni emergenziali e si sta profilando l’evacuazione dei cittadini che hanno avuto dei danni o che sono a rischio. Più torrenti sono straripati e siamo veramente in allerta. Dalle informazioni in mio possesso, con buona probabilità, seppur stiamo parlando di condizioni meteo imprevedibili, questa ondata di maltempo si sta ulteriormente avvicinando all’Agrigentino dove dovrebbe giungere in nottata”. “Lancio un accorato appello – conclude il Prefetto – a tutti gli agrigentini, tutti in maniera indistinta, residenti in ogni paese: non mettetevi in macchina e non uscite di casa. Assolutamente non uscite di casa, la condizione è di grande, grandissimo, rischio”.
Interventi nel trapanese, nel palermitano e agrigentino
Situazione gravissima nella zona tra Sciacca, Menfi, Mazara del Vallo e la zona del corleonese. Numerose le squadre dei vigili del fuoco e i volontari della protezione civile impegnati per soccorrere gli automobilisti rimasti in trappola. A Sciacca come si vede nella foto due automobilisti per mettersi in salvo sono saliti sul tetto della macchina. La strada che stavano percorrendo è stata trasformata in fiume. I vigili del fuoco con il canotto sono intervenuti a Menfi nella zona del Lido dei Fiori per salvare residenti bloccati in casa e nelle villette.
Due anziani sono stati salvati nella loro abitazione invasa dall’acqua. Complessivamente sono stati salvati 22 nuclei familiari. Le strade sono state martoriate. Detriti e fango le hanno invase un po’ ovunque come ad esempio sulla statale 188 tra Palazzo Adriano e Prizzi. Le idrovore hanno lavorato tutta la notte per cercare di liberarle dall’acqua. Tantissimi detriti e fango nelle provinciali nel centro della Sicilia. Anche a Sambuca di Sicilia tantissimi gli interventi come a Favara e Campobello di Mazzara.
L’Amap interruzione dalla Jato
L’Amap informa in una nota che a causa delle condizioni di maltempo degli ultimi giorni, che stanno determinando un notevole afflusso di acque fangose all’invaso Poma con conseguente aumento della torbidità dell’acqua in uscita verso gli acquedotti, è stato deciso il fermo precauzionale del potabilizzatore di Partinico.
“Si potranno verificare pertanto disservizi, consistenti in una forte riduzione delle pressioni in rete fino all’interruzione dell’erogazione idrica – comunica l’Amap – , nei seguenti quartieri della città di Palermo: Villagrazia, Boccadifalco (zona bassa), Rocca, Borgonuovo. Saranno inoltre interessati tutti i comuni della fascia costiera occidentale: Balestrate e Trappeto (zone esterne), Terrasini e Cinisi (reti non gestite da Amap), Carini (zone C.so Italia e S. Anna),Capaci e Isola delle Femmine.
Nella Città di Palermo i problemi potrebbero essere aggravati dalla interruzione del prelievo idrico dalla Centrale Idroelettrica di Casuzze (Monte Grifone) disposta dall’Enel al fine consentire la riparazione di una ingente perdita che si è attivata nella condotta che convoglia l’acqua dal lago di Piana degli Albanesi alla centrale stessa”. L’Amap spiega che è in corso il costante monitoraggio della situazione ed in particolare della torbidità dell’acqua in uscita dall’Invaso Poma, al fine di consentire in tempi brevi il ripristino del normale processo di trattamento all’impianto di potabilizzazione Cicala.
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