E’ iniziata alle 10,30, con solo mezz’ora di ritardo, la seduta del Consiglio comunale di Palermo convocata per discutere della mozione di sfiducia al sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Una mozione che, nonostante il malcontento serpeggiante in città fra immondizia e piste ciclabili, si annuncia essere solo una formalità.
La maggioranza, infatti, si è già ricompattata alla vigilia del voto di sfiducia al sindaco e assicura fedeltà dentro l’Aula che per la prima volta dal lockdown, torna a riempirsi di consiglieri presenti fisicamente per la seduta in cui verrà discussa la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni.
Insomma, non ci dovrebbero essere trabocchetti né scelte personali e la stessa minoranza ammette che non ci sono possibilità di incrementare il pacchetto di 19 voti (i firmatari della mozione) che non basterà a mandare a casa il primo cittadino che è ormai in fondo alla classifica di gradimento fra i sindaci italiani.
Dato per scontato che la mozione non passerà anche perchè giudicata inopportuna perfino dai sindacati moderati come la cisl che pure manifestano disapprovazione dsu tanti punti, la polemica si sposta su un altro fronte e a lanciarla è il consigliere comunale Marianna Caronia.
“Ho appreso che il Presidente del Consiglio comunale, nonostante le richieste formali venute da più consiglieri e da una Commissione, ha deciso di imporre che la seduta di oggi si svolga unicamente in presenza, senza permettere il collegamento a distanza. È una scelta incomprensibile, alla luce degli ottimi risultati garantiti dal metodo a distanza anche sotto il profilo formale, ed è una scelta irresponsabile alla luce della recrudescenza dei contagi da Covid19”.
“È un momento delicato – continua Caronia – nel quale le Istituzioni dovrebbero dare prova di saggezza e pacatezza, piuttosto che arroganza e irrazionalità. Ne prendo atto, preannunciando che non parteciperò al dibattito, a tutela della salute e della sicurezza mia, dei dipendenti del Comune e di tutta la nostra comunità. Le mie posizioni sono note a tutti, per cui sarò presente a Sala delle Lapidi unicamente al momento del voto. Stiamo assistendo ad un comportamento che non ci si aspetterebbe dal Presidente del Consiglio comunale della V città d’Italia, dietro il quale mi auguro non ci sia alcun disegno politico”.
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