Vale quasi 85 milioni di euro per progetti di urbanizzazione a Palermo e Bagheria e fra questi ci sono anche importanti interventi in quartieri come lo Zen. Nel complesso i fondi europei territorializzati in Sicilia valgono circa 630 milioni di euro in giro per le città dell’isola.
Fondi per i quali il rischio disimpegno è alto tanto che nelle scorse settimane Leoluca Orlando come sindaco di Palermo ma anche come presidente di Anci Sicilia ha scritto al presidente del Consiglio. Tanto che dalla Regione nelle settimane precedenti all’emergenza sono partiti numerosi allarmi rivolti ai comuni che non avevano ancora presentato i progetti relativi.
Bene! Oggi è la Regione siciliana ad annunciare la firma dell’accordo per l’uso proprio degli 85 milioni di euro destinati a Palermo e Bagheria e, a seguire, è il Comune di Palermo a dare notizia di come questi fondi verranno usati.
Ma nella bozza di finanziaria regionale queste somme fanno parte della mole di fondi europei e fondi Poc non utilizzati che la Regione fa confluire in un grande (immaginario) fondo di emergenza da destinare ad ogni sorta di intervento a sostegno dell’economia locale colpita dall’emergenza covid19.
Ed ecco che arriva il giallo! delle due l’una: o questi fondi vanno revocati e impiegati per l’emergenza oppure vanno mantenuti sul fronte degli investimenti e deve essere consentito ai comuni di usarli. Altrimenti saremo di fronte al miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci, pardon, dei fondi europei territorializzati.
Un tema analogo è stato posto anche dalla città di Messina. Il folcloristico sindaco Cateno De Luca ha chiesto ed ottenuto lo stop ad una norma che di fatto permetteva lo storno di 404,5 milioni di euro facenti parte di una serie di interventi territorializzati. Adesso la stessa Regione annuncia che Agenda urbana con i relativi fondi Palermo e Bagheria viene attivata. Tutto sembra andare verso un ripensamento dell’impiego di queste somme ed il mantenimento del loro utilizzo originario nonostante i ritardi dei comuni.
In piedi, però, resta una sola domanda. Dove prenderà la Regione i soldi per la finanziaria d’emergenza visto che del complessivo miliardo e 300 milioni mancano ancora 428 milioni derivanti da un accordo con lo Stato non ancora concluso e adesso sembrano mancare anche i 630 dei fondi territorializzati. A conti fatti per l’emergenza resterebbero solo le briciole.
Ma naturalmente attendiamo un documento definitivo per poter capire cosa uscirà dalla Commissione Bilancio e cosa da Sala d’Ercole perché solo il documento inviato ai tipi della gazzetta ufficiale è quello che alla fine conta davvero.