Domani, 19 aprile, si celebra in tutta Italia la 23esima Giornata Nazionale della donazione di organi e tessuti. La giornata è stata promossa con la campagna social “Io faccio la mia parte, tu puoi fare la tua. Di’ sì alla donazione di organi e tessuti” che ha come testimonial gli operatori della Rete trapianti.
Il Centro Regionale Trapiani della Sicilia ha fatto un bilancio dell’attività di donazione e trapianto di organi che, nonostante l’emergenza Covid 19, non si è fermata, seppure con una lieve flessione rispetto allo scorso anno. Da gennaio a oggi sono stati complessivamente 62 i trapianti effettuati nei tre centri trapianto siciliani, ossia ARNAS Civico, Policlinico di Catania e ISMETT.
Nel dettaglio, dei 62 trapianti, 37 sono stati di rene, 4 di cuore, 14 di fegato, 2 di polmone singolo, 2 di polmone doppio, 2 split di fegato, 1 combinato di fegato-rene. Dei 34 trapianti di rene, 18 sono stati eseguiti al centro trapianti “Leonardo Sciascia” dell’ARNAS Civico, 8 al Policlinico di Catania, e 11 all’Ismett che ha anche eseguito i trapianti di tutti gli altri organi. “Nonostante il Coronavirus – commenta Flavia Caputo, direttore dell’Unità Operativa di Nefrologia e Trapianto dell’ARNAS Civico – la nostra attività continua nel rispetto delle indicazioni del Centro Nazionale Trapianti sulla sicurezza dei donatori e dei riceventi”.
Il Centro Trapianti “Leonardo Sciascia” dell’ARNAS Civico in 28 anni di attività ha eseguito più di 900 trapianti di rene, prevalentemente da donatore cadavere, e partecipa attivamente al programma nazionale di trapianto di rene da vivente in modalità cross over. “Sono settimane difficili – conclude la dottoressa Caputo –, ma la nostra attività continua in primo luogo grazie ai donatori e alle loro famiglie, ma grazie anche allo spirito di sacrificio e alla dedizione di tutti i componenti dell’equipe di trapianto del nostro ospedale”.
È un sistema che funziona secondo il direttore di ISMETT, Angelo Luca. “Qui sono stati eseguiti 26 trapianti tra cui 4 di polmone – dice -, che in questo momento particolare sono ancora più difficili da eseguire. “La Sicilia ha dimostrato di essere in grado, anche in situazioni straordinarie, con personale sotto pressione per la pandemia in corso, di finalizzare il percorso donazione-trapianto e rispondere alle esigenze dei pazienti con insufficienze terminali d’organo”.
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