Il Consiglio dei Ministri approva lo schema di decreto che porterà nelle casse delle Piccole e medie imprese siciliane 37 milioni l’anno. Si tratta dell’iter di trasferimento delle funzioni e delle connesse risorse relative agli incentivi in materia di piccole e medie imprese per le regioni a statuto speciale che è stato sbloccato grazie all’impulso del Movimento 5 Stelle e del parlamentare nazionale Adriano Varrica.
Un iter che, secondo i Pentastellati, ultimi 8 anni avrebbe fatto perdere alle imprese siciliane oltre 300 milioni di euro “semplicemente perché non era stato completato l’iter di trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione e queste somme che a scadenza venivano ridestate al bilancio dello Stato”. Fino al 2011 queste risorse venivano erogate tramite una convenzione con Artigiancassa, mentre dal 2012 nessuno le ha più erogate.
“Da quasi un decennio – spiega Adriano Varrica – le piccole e medie imprese siciliane vengono private di 37 milioni di euro annui di incentivi a causa dell’inerzia della Regione e dello Stato che non sono riusciti a definire un decreto per il trasferimento delle competenze amministrative e delle relative risorse finanziarie. Nella scorsa legge di bilancio ho fatto prendere al Governo l’impegno di definire entro il 2020 questo iter bloccato da troppi anni e ho seguito i passaggi ministero dopo ministero, pretendendo la massima celerità nonostante tutti gli uffici fossero impegnati nell’emergenza Covid”.
“Ringrazio il Sottosegretario Villarosa e la Presidenza del Consiglio per aver supportato questo percorso – afferma Varrica – ben consapevoli di come queste risorse siano preziose per il nostro tessuto imprenditoriale. Adesso vi sarà il passaggio formale con l’emanazione del decreto legislativo conseguente alla deliberazione del Consiglio dei ministri e dopo di ciò la palla passerà alla Regione. Si tratta di un passaggio cruciale, ma riterrò di aver fatto il mio dovere solo nel momento in cui questi 37 milioni di euro cominceranno a giungere nei conti correnti delle imprese siciliane”.
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