Palermo

Il centro destra non esiste più, il ‘no’ di Candiani a Musumeci e la ricetta di Forza Italia per la coalizione senza la Lega

“Nessun posto di sottogoverno alla Lega, non proposto e men che meno cercato. Perché come ho chiarito fin dall’inizio, la Lega non cerca posti ma soluzioni ai problemi dei cittadini”. A sottolinearlo è Stefano Candiani, commissario Regionale della Lega in Sicilia. Candiano smentisce le voci di una trattativa per l’ingresso nel governod ella regione siciliana, trattativa che sarebbe stata avviata personalmente dal Presidente Musumeci

“Non c’è stata e non c’è alcuna interlocuzione con il Presidente della Regione Musumeci per i cosiddetti “posti di sottogoverno”. La stessa Sabina Bonelli, chiamata in causa, in realtà, è completamente estranea a qualsivoglia incarico a SiciliAcque. Si tratta quindi di un fatto inesistente. Quello che cerca la Lega in Sicilia non sono posti di sottogoverno, ma progetti comuni e condivisi per il riscatto e la riqualificazione del territorio!”

Una posizione forte quella assunta da Candiani che in questo modo tira fuori il partito da una possibile, se non probabile, polemica. Una alleanza, infatti, sarebbe complessa da gestire e da spiegare alla base.

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“Queste notizie, che per essere positivo, voglio credere siano state date in questi termini solo per superficialità -. conclude Candian- i minano la fiducia delle persone nei confronti degli organi di stampa, non certo nei confronti della Lega, il cui operato sul territorio è trasparente e sotto gli occhi di tutti”.

Il problema per il partito di salvini sarebbe statpo complesso. da un lato, infatti, ci sono i noti buoni rapporti con il Presidente Musumeci, rapporti tanto con Salvini personalmente quanto con i suoi luogotenentiu, uno dei quali è amico personale del Presidente. ma dall’altro c’è tensione, invece, con l’anima azzurra di Sicilia e in particolare con il commissario nonchè Presiente dell’Ars Gianfranco Miccichè che appena ieri è tornato ad attaccare salvini da Fiuggi (leggi qui) dopo le bordate di agosto.

E proprio Fiuggi sembra segnare uno spartiacque che potrebbe porre l’ultima parola decretando la fine del centrodestra come lo immaginiamo nonostante più volte si sia tentato di tenerlo in vita dopo l’alleanza Lega-5 stelle

“Da Fiuggi ad Atreju una presa d’atto importante: il centrodestra che conoscevamo non c’è più – taglia corto Stefano Parisi, segretario di Energie PER l’Italia -. Il centrodestra deve rigenerarsi e qualcosa si sta muovendo. Sono stato a Fiuggi al convegno di Forza Italia organizzato da Antonio Tajani e ad Atreju la festa di Fdi: leader e forze del centrodestra non sono più chiusi nel loro recinto ma c’è una apertura a forze e idee nuove”.

“Giorgia Meloni pensa a un congresso fondativo di un nuovo partito con la leadership eletta con le primarie. I dirigenti di Forza Italia hanno aperto a forze nuove civiche liberali e popolari. Se nel centrodestra entra aria nuova, se non saremo succubi di Salvini si può tornare ad essere forza di governo. Oggi non è così e non può esserlo perché Salvini ha portato una parte del centrodestra a governare con una forza eversiva come i 5 Stelle”,

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