Una storia di guerre e di pace, una storia di confini e di trincee. Due i fili attraverso i quali si snoda la drammaturgia: l’ironia e la poesia.
E’ questo e molto altro “Ieri l’altro al confine” l’opera teatrale firmata dal regista Santi Cicardo che andrà in scena venerdì 29 aprile alle 21.15 al Teatro Mediterraneo Occupato di via Martin Luther King, a Palermo.

L’ironia, soprattutto di Maurice, arma per eccellenza dissacratoria di chi ha capito il gioco e guarda da lontano, con distacco e senza false aspettative, gli eventi.
Attraverso l’ironia coglie il non sense della pace, tanto attesa da Lilli che si palesa attraverso un annuncio radiofonico, uno dei tanti della Storia.
Esultano i due, fino a quando un terzo personaggio, il Confiniere, un mero esecutore delle regole del nuovo trattato di pace, deprivato dalla guerra di sentimenti e ricordi, segna un nuovo confine che sconvolge le abitudini e la quotidianità, in fondo rassicuranti nella loro ripetitività, di Maurice e Lilli.
La poesia attraversa tutto il testo, a cominciare dai personaggi di Maurice e Lilli, che con cura quasi sacerdotale si occupano di dare una sepoltura ai morti, nonostante Maurice più volte ripeta: «Si muore e basta. Non c’è più nulla».
Persino la parola del Confiniere per un attimo si fa poetica, quando vagamente ricorda che appeso ad un aquilone, aveva immaginato un oltre, dove i suoi pensieri si sarebbero potuti mischiare con le nuvole e arrivare fino a Dio.
Una trama di straordinaria attualità che sembra guardare all’Europa di oggi, ricaduta nel vizio dei muri e delle trincee.

IERI L’ALTRO AL CONFINE
una creazione OfficineTeatrali quintArmata
con Matteo Contino, Francesco Gulizzi, Giuditta Perriera
Progetto e regia Santi Cicardo

Articoli correlati