Da Bisacquino a Campofiorito, da Chiusa Sclafani a Corleone, passando per Mezzojuso, Palazzo Adriano, Prizzi e Roccamena. Un gruppo di ventinove artisti provenienti da nove Paesi diversi ha trasformato questi otto comuni del territorio di Ficuzza e della Valle del Sosio in un vero e proprio museo a cielo aperto.

Tra il 10 maggio e il 27 giugno, nell’ambito del progetto iArt Fivas, gli street artist si sono dati appuntamento per realizzare trenta murales, raffiguranti elementi identitari dei luoghi e scene tratte da celebri film, molti dei quali vincitori del premio Oscar, come “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, “È arrivata la felicità” di Frank Capra o che hanno ottenuto diverse nomination come “La vita è meravigliosa” dello stesso regista, originario di Bisacquino.

Gli artisti coinvolti nel progetto iArt Fivas provengono da tutto il mondo (Italia, Uruguay, Portogallo, Argentina, Serbia, Spagna, Canada, Germania e Stati Uniti) e includono nomi già noti della street art internazionale. Tra loro, Andrea Buglisi, Crazyone, Loste, Salvatore Ligama e Tvboy dall’Italia, Andrej Zikic dalla Serbia, Hendrik Beikirch dalla Germania e Mariana Duarte Santos dal Portogallo, solo per citarne alcuni.

I murales ritraggono anche attori di fama internazionale come Al Pacino e celebrano registi del calibro di Frank Capra, legati storicamente a questi territori, o giornalisti antimafia come Mario Francese.

Ciascun murale è un omaggio alla cultura locale e al suo profondo legame con il grande cinema, nel tentativo di dare vita a un percorso artistico e culturale unico, capace di attirare turisti e appassionati in luoghi meravigliosi, ma a rischio spopolamento.

Che cos’è iART FIVAS

Il progetto iART FIVAS, il polo diffuso per la riqualificazione urbana delle periferie dei comuni dell’area interna di Ficuzza e della Valle del sosio”, è stato ideato da diretto da I WORLD, con il  Comune di Bisacquino  capofila e realizzato grazie a un finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito del programma straordinario di interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.

Al suo interno, oltre alla realizzazione dei murales, anche tante altre iniziative tra cui la creazione di centri culturali polivalenti, la mostra “Memoriam Iudicorum” della pittrice Olinda Lo Presti, l’installazione “iART NOma – Luoghi e storie NOmafia“, un’opera immersiva che ricorda le vittime della mafia e la lotta contro l’omertà, in collaborazione con PIF, la realizzazione di un docufilm, ma anche workshop e attività di orientamento per rafforzare le competenze locali e lo sviluppo di attività di comunicazione e marketing per promuovere il territorio.

“Trenta racconti, anime diverse di uno stesso territorio

Il direttore artistico e ideatore del progetto, Lucio Tambuzzo, fondatore di iWORLD,  ha spiegato che i murales esplorano la relazione tra cinema, identità e territori: “iART ha creato, attraverso l’arte urbana un innovativo e originale museo diffuso del cinema e delle identità, rivelando una relazione importante tra i Comuni dell’entroterra palermitano e Hollywood, dimostrandoci che questi territori sono solo apparentemente marginali: è qui che bisogna venire per trovare traccia del Dna di alcuni dei colossi del cinema mondiale. È qui che hanno preso forma alcuni dei film cult che hanno segnato l’immaginario collettivo dal 900 fino ai nostri giorni”.

“Gli artisti in realtà li abbiamo trovati dopo una grande ricerca tra i festival internazionali. Abbiamo cercato di cogliere all’interno di ciascun festival internazionale quali potevano essere i linguaggi poetici di ciascun artista e a quel punto abbiamo inviato un invito a più di 70 artisti. Con nostra grande sorpresa di questi 70, 65 erano pronti a venire da noi qui in Sicilia, tutti affascinati, in primo luogo dalla nostra isola, perché chiunque vuole venire a fare arte in Sicilia, per le vocazioni, le stratificazioni culturali, la rilevanza che ha questo posto nelle sue contraddizioni e per quello che può suggerire poeticamente a un artista”.

Un altro tema importante è il legame tra cinema, identità e territorio, questa “magica relazione portata avanti attraverso una serie di opere legate ad Al Pacino, Nella Condorelli, Scimeca e tanti altri che hanno poi suggerito i murales, fornendo una “narrazione di questi luoghi, fuori dagli stereotipi, antidoto dell’illegalità e spunto per nuovi processi di rigenerazione urbana, sociale e culturale”.

“È stata una grande sfida – conclude Tambuzzo  – accolta molto positivamente da artisti di respiro internazionale che vengono da un po tutta Europa, ma vengono anche dall’Uruguay dall’Argentina dagli Stati Uniti, dal Canada, e quindi tutto ciò non fa altro che comporre 30 racconti che sono 30 diverse anime di uno stesso territorio e che possiamo definire un po’ come una un’armonia dell’assurdo, in cui abbiamo i ritratti dei grandi protagonisti del cinema mondiale, che dialogano al contempo con maschere tradizionali, con i santi, con le madonne e quindi sono diverse anime del territorio che hanno fatto sì che possa essere raccontata a un’audience internazionale, ma nella sua parte più autentica, più vera, più viscerale”.

La street art come strumento di rigenerazione urbana

Per il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, intervenuto in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto, si tratta di “un’iniziativa che unisce tutti nel nome di un interesse, che è l’interesse alla rigenerazione urbana dei territori, all’incremento dell’attrattività dei luoghi ed è al tempo stesso un invito alla bellezza“.

“Credo – prosegue Lagalla – che sia stata più che mai opportuna l’iniziativa della Città Metropolitana che si collega ad altre iniziative che già sono state assunte e ad altre che verranno per dare risposte ai territori e ai Comuni della Provincia. È quello che abbiamo cercato di fare, è quello che continueremo a fare d’intesa con i sindaci: poter intervenire sulle municipalità aiutando a rendere i luoghi più accoglienti e anche fruibili per la stessa popolazione, oltre che per i turisti è un incentivo che contribuisce a quel ritorno alle radici che è proprio rappresentata dalla straordinaria ospitalità dei nostri luoghi della provincia apparentemente distanti ma in realtà facenti parte di una unità, non solo provinciale ma territoriale“.

Da anni, la street art è diventata uno strumento per rigenerare aree urbane e trasmettere messaggi sociali, creando spazi di bellezza condivisa. Tutti i sindaci dei Comuni coinvolti hanno espresso soddisfazione per l’iniziativa, un’occasione unica per aprire le porte di questi borghi, diffondere messaggi di legalità e aumentare il flusso turistico.

Per Tommaso Di Giorgio, sindaco di Bisacquino, infine, “gli artisti hanno cambiato la fisiologia dei luoghi, creando un percorso artistico e culturale. I nostri Borghi sono diventati una grande pinacoteca di capolavori di street art”.

iART FIVAS è un esempio innovativo di come la street art e l’arte digitale possano trasformare e valorizzare le aree periferiche, creando nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale. Le opere realizzate rappresentano un legame forte tra la Sicilia e il cinema, dimostrando che anche i luoghi più marginali possono diventare centri di creatività e bellezza.