“Palermo è diventata la capitale italiana delle violazioni di legge, altro che capitale nazionale della cultura!”. Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Chiara Di Benedetto, capogruppo in commissione Cultura.
“I 46 rilievi – prosegue la parlamentare – degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze rispetto alla gestione del Comune sono talmente gravi da indurre il sindaco Leoluca Orlando, se non credesse di essere inamovibile, a dimissioni immediate. Avevamo già denunciato con una nostra interrogazione parlamentare le stesse nefandezze legate alla gestione politica di ‘U sinnacu’. Esse sono uno schiaffo ai cittadini che soffrono ogni giorno, tra tasse in aumento e l’abbandono del potere”.
“Nello specifico – incalza la parlamentare – siamo ben oltre il ‘suo’ ipocrita ‘il sospetto è l’anticamera della verità’, che il sindaco ha utilizzato per costruire la propria immagine politica fino a diventare il manovratore del Pd in Sicilia. Il Ministero ha contestato al Comune un eccesso di personale in servizio, la mancata osservanza del limite per le spese di personale rispetto a quelle correnti, la violazione del principio di adeguato accesso di risorse umane dall’esterno e irregolarità nel fondo per la produttività di personale”.
“Altre irregolarità – aggiunge Di Benedetto – sono state ravvisate nel conferimento di incarichi dirigenziali e nelle relative proroghe; nell’assegnazione di funzioni gestionali al dirigente di ruolo delle Relazioni istituzionali; negli incarichi a responsabili dello Staff; nel superamento dei limiti di legge per le spese di personale a tempo determinato; nelle procedure sulle progressioni economiche orizzontali; nell’erogazione di compensi ai titolari di posizioni organizzative e all’Avvocatura comunale, di talune indennità di rischio e dell’incentivo tecnico; nella nomina del dirigente responsabile del Coordinamento Interventi Coime; nella costituzione e utilizzo del fondo per il trattamento accessorio dei dirigenti; nella vicenda della maggiorazione dell’indennità di posizione al Segretario generale; nell’erogazione dei diritti di rogito e in proroghe a Global Service”.
“Grossi problemi sono stati inoltre formalizzati – conclude Di Benedetto – anche in ordine a rapporti del Comune con Amap, Rap, Amg Energia, Amia, Reset e Gesap. Se il rapporto del Ministero non bastasse al cieco e sordo Orlando a fargli lasciare la poltrona, cui è incollato tipo cozza, esso rappresenta invece un quadro nitido per i palermitani, i quali ora sanno che il municipio è stato negli anni gestito come una sorta di club per amici”.
“Sulle quarantasei irregolarità rilevate nella Relazione sulla gestione contabile e amministrativa del Comune di Palermo, contestate dalla Ragioneria Generale dello Stato, siamo certi che l’Amministrazione farà presto chiarezza”. commenta l’ex assessore Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune al consiglio comunale.
“E’ evidente la matrice politica dell’iniziativa – sottolinea -. Un tentativo che mira a strumentalizzare le finalità del documento ma che , considerata la immediata disponibilità del Sindaco a discuterne anche in Consiglio Comunale, vedrà risposte puntuali ad ogni rilievo effettuato. Alcune irregolarità evidenziate riguardano infatti aspetti di carattere politico, che attengono alla normale attività amministrativa degli enti locali e che non possono essere oggetto di alcuna censura da parte di un organismo tecnico.
Il documento inoltre sembra rientrare in un più ampio disegno che mira a svilire la funzione degli enti locali, relegati a svolgere il ruolo di esattori delle tasse senza possibilità di contribuire a qualsiasi visione di trasformazione della società. Ci riserviamo di fare un’analisi approfondita della Relazione, anche se molte criticità riguardano il passato e sono già state ampiamente superate”
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