Disparità di trattamento verso i precari nelle aziende sanitarie siciliane. L’assessorato non ha emanato alcuna direttiva e i commissari si muovono in ordine sparsi, rifiutandosi in certi casi di rinnovare i contratti anche su posti vacanti in organico.

Lo denuncia il sindacato Fials Sicilia che annuncia lo stato di agitazione del personale della sanità preannunciando azioni di protesta.

La polemica contro l’assesorato

In una nota della segreteria regionale, il sindacato autonomo ricorda che “l’assessorato ad oggi non ha emanato alcuna direttiva vincolante ai commissari straordinari delle Aziende sanitarie siciliane, in merito alla sospensiva delle procedure concorsuali e al mantenimento in servizio del personale precario “su posto vacante”, con l’inevitabile conseguenza di lasciare liberi i singoli responsabili delle aziende di determinarsi in base ai più disparati e discutibili criteri di autonomia decisionale”.

Secondo la Fials “in conseguenza di tale inerzia stiamo assistendo al trionfo dell’incertezza, laddove alcuni commissari si affrettano a definire i concorsi già banditi, al fine di reclutare nuovo personale dall’esterno, rendendo, nella sostanza, il protocollo sulle stabilizzazioni un vuoto esercizio di retorica politico-sindacale”.

La Fials ricorda inoltre che “a distanza di mesi dall’assegnazione delle risorse per i pronto soccorso non è stato avviato alcun confronto regionale, lasciando la Sicilia come fanalino di coda rispetto alle rimanenti Regioni. Inoltre ad oggi non è stato avviato alcun confronto per i criteri di ripartizione fra le singole aziende delle risorse per l’abbattimento delle liste di attesa nei servizi di emergenza-urgenza della Regione, con il conseguente adeguamento delle tariffe delle prestazioni aggiuntive ovvero di 100 euro lordi per il personale medico e 50 per il personale di comparto”.

Il Pd: “Governo si accanisce sui precari”

“Combattere il precariato è una priorità per dare dignità al lavoro e sicurezza ai quei milioni di lavoratori costretti a salari da fame. E il governo fa l’esatto contrario allargando le maglie. Per giunta con un decreto che intende approvare il primo maggio. La destra che taglia la sanità pubblica, che non mette risorse sulle pensioni, che non ha una strategia per difendere dall’aumento dei prezzi e non sa cogliere l’occasione del Pnrr continua ad accanirsi contro chi è più colpito dall’aumento delle bollette e dei beni di prima necessità”. Lo scrive in una nota Debora Serracchiani, responsabile giustizia della segreteria nazionale del Pd.

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