Una manifestazione regionale dei forestali della Sicilia e dei lavoratori dell’Esa, dei Consorzi di bonifica e dell’Aras si terra’ l’11 aprile a Palermo, organizzata dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil. La protesta e’ per la mancanza di risposte da parte del governo regionale sui problemi di queste categorie che ‘rischiano di aggravarsi – sostengono Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – se dovessero essere confermate in Aula le previsioni del bilancio e della finanziaria regionali, esitati dalla giunta’.
La decisione di andare alla mobilitazione, informano i sindacati, e’ venuta dopo un incontro col capo di gabinetto del
Presidente della Regione nel corso del quale ‘non ci e’ stata data alcuna risposta – dicono i segretari di Flai, Fai e Uila Mannino, Manca e Marino – sui temi sollevati col documento unitario recapitato nei giorni scorsi al presidente della
Regione e al centro dell’autoconvocazione di oggi a palazzo d’Orleans.
A questo si aggiungono i tagli di bilancio e finanziaria che non consentirebbero lo svolgimento del 50% delle
giornate di lavoro per i forestali e per i lavoratori degli enti di servizio’.
In proposito i sindacati hanno chiesto incontri con i gruppi parlamentari ‘affinche’ la manovra venga modificata al passaggio all’Ars’. Nel documento dei sindacati ci sono le richieste di applicazione del contratto integrativo dei forestali tramite apposita direttiva, di soluzioni per gli stagionali dell’ Esa, per la crisi finanziaria dei consorzi di bonifica e per gli avviamenti al lavoro superando la norma che prevede l’esclusione dei lavoratori che hanno contenziosi con gli enti, della ripresa delle attivita’ del personale dell’Aras’.
“Su nessuno di questi temi – affermano Mannino, Manca e Marino – ci sono state date risposte, mostrando il completo disinteresse del governo verso queste categorie e la situazione per i lavoratori in questione rischia di precipitare viste le ristrette previsioni dei documenti contabili, che non tengono nel dovuto conto ne’ le esigenze dei boschi e dell’agricoltura, ne’ i diritti dei lavoratori”