“Al fine di rendere più efficace la lotta alla mafia ed elidere quel consenso sociale su cui la criminalità organizzata si basa e su cui continua ad avere consensi, crediamo ci sia bisogno di riaggiornare il Codice Antimafia per renderlo più contingente alle recenti esperienze, per evitare che ingiustizie e gestioni non oculate e non professionalizzate in fase preventiva, rischino di distruggere persone innocenti, di far crollare le aziende, compromettendo così il tessuto economico – sociale nel quale operano. L’intervento delle istituzioni deve essere vissuto come opportunità e tutela e non come minaccia e malagestione”.
Con queste parole il Comitato In – Difesa, composto da uomini e donne provenienti da esperienze diverse, accomunate dal desiderio di un sistema più equo e giusto, aderiscono alla raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare di riforma e miglioramento del Codice Antimafia promossa dal Partito Radicale. Il Comitato In – Difesa porterà così in diversi Comuni siciliani la proposta di riforma del sistema delle misure di prevenzione ed interdittive antimafia, attraverso la raccolta firme e la creazione di reti di realtà civiche e culturali che stimoleranno il dibattito promuovendo l’adesione. Certi che sia arrivato il momento di riaggiornare un sistema che, come i recenti fatti di cronaca dimostrano, contiene più di qualche falla.
“Per tale ragione ci rivolgiamo A tutti i cittadini liberi, alle Associazioni, agli Imprenditori, chiedendo di aderire a questo appello e firmare la petizione, per lanciare un messaggio forte, unitario e compatto, aldilà di ogni appartenenza politica”.
Maria Saeli, presidente de I Coraggiosi, a seguito di un incontro con l’esecutivo del movimento dichiara l’adesione de i Coraggiosi alla proposta di legge di iniziativa popolare di riforma e miglioramento del Codice Antimafia. “Crediamo sia arrivato il momento di una riforma del sistema – dice – soprattutto a seguito dei recenti fatti di cronaca. Siamo convinti che per contrastare al meglio il sistema mafioso, sia necessario un riaggiornamento del codice antimafia, per far sì che chi opera nel tessuto economico del nostro territorio non venga schiacciato da ingiustizie o da propri tornaconti. Sulle cose da fare, sulle battaglie per migliorare il futuro delle prossime generazioni, siamo presenti”.