I prodotti del mercato di Ballarò come persone nate in Italia da genitori stranieri: questa l’originale idea dei ragazzi di Moltivolti, l’impresa sociale di Ballarò che investe quotidianamente nell’integrazione e nelle pratiche di cittadinanza, in sostegno del disegno di legge sullo ius soli in questi giorni protagonista del dibattito pubblico e parlamentare del Paese. Il provvedimento, che permetterebbe l’acquisizione della cittadinanza italiana come conseguenza del fatto giuridico di essere nati in Italia indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori, riguarderebbe circa 800mila minori stranieri figli di immigrati.
“Attraverso l’espediente del cibo raccontiamo una storia, quella italiana, inevitabilmente ricca di influenze e contaminazioni” racconta Claudio Arestivo, uno dei fondatori; “un paese in cui il cibo, cosi come tantissimi altri aspetti della nostra vita, sono intrisi di quel lungo e inarrestabile processo di attraversamento che tanti popoli hanno scelto e continueranno a scegliere. Il cibo e le sue origini come metafora dunque di una società irrimediabilmente multietnica che può trovare piena cittadinanza solo se capace di scoprire i sapori del diverso”.
Protagoniste della campagna sulla pagina Facebook di Moltivolti la melanzana, la cipolla, la carota, la curcuma, la cannella e la patata, personificate con tanto di nome e cognome e “colorate” da una breve bio che racconta ironicamente come da genitori stranieri i prodotti siano nati a Palermo entrando nella cultura e nella tradizione locali; chi si sognerebbe, in fondo, di definire la cipolla “straniera”?
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