“Sostenere che alcuni esponenti mafiosi sono stati scarcerati per il decreto legge ‘Cura Italia‘ non solo è falso, è pericoloso e irresponsabile. Si tratta infatti di decisioni assunte dai giudici nella loro piena autonomia che in alcun modo possono essere attribuite all’esecutivo”.
Lo scrive in un post su Facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che definisce “particolarmente grave” in questo momento “la diffusione di notizie false”. “Se poi si parla di una materia così delicata come la lotta alla mafia, – dice – si tratta di “inaccettabile sciacallaggio”.
Conclude Bonafede a proposito delle scarcerazioni di alcuni esponenti mafiosi: “L’unica cosa che può fare il Governo (e che, ovviamente, sta già facendo) è attivare, nel rispetto dell’autonomia della magistratura, tutte le verifiche e gli accertamenti del caso, considerato anche il regime di isolamento previsto dal 41 bis“.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
“Al di là del comprensibile smarrimento – dice Orlando – che la notizia ha creato nei familiari delle vittime di mafia, non si può non sottolineare che il trasferimento ai domiciliari per ieri per il boss Francesco Bonura e oggi per Giuseppe Sansone appare una palese contraddizione dei motivi stessi per cui sarebbe stato disposto”.
“Nel momento – prosegue Orlando – in cui da mesi si sostiene che l’isolamento e la quarantena sono le forme migliori di prevenzione e tutela della salute, credo che proprio il regime di 41-bis sia paradossalmente la
migliore forma di tutela della salute per i detenuti, per gli operatori carcerari e per i familiari dei detenuti.
Esporre il boss ai rischi di contagio che derivano dal farlo andare in un ambiente non protetto credo sia un atto cui mi auguro che il Tribunale ponga immediatamente rimedio.”
Per quanto riguarda la scarcerazione del boss 78enne Francesco Bonura, oggi è intervenuto il suo legale con dichiarazioni rilasciate alla stampa. L’avvocato Giovanni Di Benedetto, ha sostanzialmente precisato che la scarcerazione di Bonura è legata a gravi motivi di salute e non all’emergenza Covid19. Durante la sua detenzione infatti, Bonura è stato operato di cancro al colon e sottoposto a diversi cicli di chemioterapia. Una circostanza evidenziata dal Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha disposto i domiciliari per Bonura, imprenditore palermitano coinvolto nell’inchiesta Gotha. La scarcerazione di Francesco Bonura, è basata su un “provvedimento” di “concessione del differimento pena nella forma della detenzione domiciliare secondo la normativa ordinaria applicabile a tutti i detenuti, anche condannati per reati gravissimi, a tutela dei diritti costituzionali alla salute e all’umanità della pena”. Lo scrive in una nota il Tribunale di Sorveglianza di Milano. Il Tribunale spiega che il detenuto era “affetto da gravissime patologie” e gli rimanevano da scontare 11 mesi, 8 con la liberazione anticipata.
Non sono ancora noti invece i motivi della scarcerazione di un altro mafioso: Pino Sansone, anche lui imprenditore, tra i nuovi vertici della mafia del dopo Riina. Il tribunale del Riesame di Palermo non li ha ancora depositati.