Le polemiche sulla nomina di un assessore della Lega Nord nella giunta regionale siciliana con la delega ai Beni culturali e all’identità siciliana, divampate all’Ars e dentro lo stesso partito di Salvini per la scelta del nome, escono dalle stanze della politica e invadono i social.
Su Change. org è stata lanciata la petizione “Fuori la Lega dai beni culturali della regione Sicilia” con obiettivo 25 mila firme (ne ha già raccolte 20.800). La petizione, diretta al governatore Nello Musumeci, dice tra l’altro: “Il frutto di questa scelta è dettato da evidenti interessi legati a giochi politici? È paradossale lasciare un assessorato così importante per lo sviluppo della Sicilia come quello dei beni culturali, ad una forza politica che ha preso così pochi voti e che per storicità ha poca conoscenza delle necessità del territorio e della storia culturale della Sicilia stessa. Una forza politica che nello statuto ha tutt’ora come fondamento la creazione di uno stato padano”.
Su Facebook sono sorti gruppi che dissentono dalla scelta del presidente della Regione come “No Beni Culturali alla Lega Nord – Musumeci dimettiti!” che ha 7205 membri e si susseguono i post sull’affidamento a un esponente della Lega della gestione “dell’identità siciliana”.
I Sansoni, il duo comico palermitano formato dai fratelli Fabrizio e Federico Sansone, hanno deciso di raccontare l’assegnazione dell’assessorato a un esponente della Lega come fosse una barzelletta con un video postato sia sulla loro pagina Fb che su Youtube.
Nell’arco di qualche ora hanno superato il milione di visualizzazioni. “Questa volta il lavoro ci è venuto più facile del solito – racconta Fabrizio, il maggiore dei due fratelli – Di solito ci confrontiamo con la realtà, la rielaboriamo a modo nostro e creiamo un parallelo o una metafora che faccia capire il controsenso di certe cose. Ma qui il controsenso è già la realtà. Abbiamo soltanto dovuto raccontare quello che era successo e già scoppiavamo a ridere”.
Su quanto sta accadendo interviene anche Emilio Manaò, che si definisce Leader e Fondatore del Movimento delle Api, che vuole rispondere alla Lega e Musumeci, “ed ancor prima delle sedicenti Api di Salvo Fleres”, si legge in una nota, (tra i due movimenti esiste uno ‘scontro’ circa l’attribuzione di paternità delle Api, ndr).
Scrive Manaò: “Riteniamo la nomina in giunta della Lega, una offesa ed una umiliazione per la Sicilia, così come riteniamo una destabilizzazione che esistano ancora persone che nonostante diffidate più volte, abbiano ancora l’ardire di confondere le acque e destabilizzare la nostra proposta politica, come fa tale Salvo Fleres che ancora si ostina a citarsi come ‘Api’ . Il nostro Movimento condanna, qualsiasi atteggiamento anti Siciliano che provenga dalla Regione, ma condanna anche le riciclerie destabilizzanti che arrivano da persone, sedicenti Api, che continuano a creare confusione ben sapendo che le leggi vietano simboli che possano ingenerare confusione nell’elettorato. Detto ciò sulla nomina di Musumeci che ha incaricato la Lega della Delega ai Beni Culturali… riteniamo che lo stesso Presidente, al di là della Coalizione presentata alle urne, abbia in un certo senso violato il suo mandato elettorale. Il ‘Movimento delle Api’, fondato da Emilio Manaò ed Affiliato al Comitato Etico Popolare di Antonio Cipriano, alzerà le barricate! Musumeci, se ne deve andare a casa insieme alla Lega. La Lega per la Sicilia rappresenta il nulla, il Governatore/Presidente dopo le elezioni si è presentato agli elettori con un Governo senza Lega, conquistandosi il rispetto di vari Siciliani. Siciliani che consecutivamente ha deluso oltre che su questo aspetto su tanti altri . Neanche il Sindaco di Messina è cascato nel gioco di Salvini, mentre invece Musumeci si è prostrato ai piedi della Lega, ai piedi di chi ha sempre denigrato il popolo Siciliano; il nostro Popolo Presidente Musumeci, il Popolo Siciliano, le ricordiamo che è stato umiliato dalla Lega al proprio congresso solo pochi mesi fa, da Salvini unitamente a Bossi. Salvini però questo volta ha esagerato e sbagliato di grosso, perchè all’atto della nomina di un suo assessore, attraverso le pagine di un noto quotidiano nazionale, lo stesso Salvini, ha esultato per la nomina, sbandierandola come un vessillo e come un vanto per l’Italia. Al Sig. Salvini, noi rispondiamo che si sbaglia di grosso, vada ad offendere i Lombardi ed i Nordisti. Ma quale vanto? Lei a pochi giorni dalla ricorrenza dello Sbarco dei Mille a Marsala, a pochi giorni dai 160 anni dell’occupazione italiana della nostra isola, dell’Isola dei Siciliani, osa tanto? Ma come si permette, la Sicilia al contrario, in base ai fatti compiuti, nessun vanto ha per l’Italia, nonostante comunque ai giorni d’oggi, siamo per costituzione una nazione unita, che dovrebbe basarsi su valori e principi democratici. Né tanto meno esultiamo, unitamente a tanti Siciliani, per chi come Salvini esulta ed esalta la Sicilia come un vessillo, come se avesse vinto la Sicilia giocando a Tombola”.
“La Scelta di Musumeci di affidare l’assessorato all’Identità Siciliana ad un leghista ci lascia sgomenti e attoniti. Per anni i siciliani sono stati offesi dagli esponenti del Partito di Matteo Salvini, umiliati per la loro appartenenza geografica e bistrattati in ogni occasione politica, economica e sociale”. Così Antonio Rubino, a nome dei PartigianiDem
“La decisione del Governatore è da considerarsi un atto di tradimento nei confronti del Popolo Siciliano e per questo ne chiediamo le dimissioni immediate accompagnate dalle scuse ai nostri conterranei. In queste ore – conclude Rubino – abbiamo lanciato una petizione su change.org che chiediamo venga sottoscritta dal maggior numero di siciliani possibile come segno di ribellione ad una scelta umiliante verso la nostra Storia e verso la nostra terra”.
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