Un programma che spazia da Sibelius a Schubert e Schumann. E’ quello proposto nel sedicesimo concerto della stagione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, venerdì 2 marzo alle 21 al Politeama Garibaldi. Sul podio, l’olandese Jan Willem de Vriend. Violoncello solista, Vittorio Ceccanti. La replica sabato 3 marzo alle 17,30. In programma Karelia Suite, Op. 11, di Jean Sibelius, Concerto per violoncello e orchestra in La minore, op. 129 di Robert Schumann, Sinfonia n. 6 in do maggiore D 589 di Franz Schubert.
Karelia Suite, Op. 11. Sibelius la scrisse nel 1893 per l’associazione studentesca Viipuri, con l’intento di creare una musica nazionalista. All’epoca infatti, quella provincia faceva parte dell’impero russo. A Sibelius fu perciò affidato il compito di realizzare una musica che rappresentasse i momenti più significativi della cultura della Carelia. La musica così celebra una celebre vittoria finlandese al castello di Karisalmi. La suite fu eseguita per la prima volta all’Imperial Alexander University di Helsinki, con il titolo Karelia Music. La suite è uno dei primi lavori del compositore ed è uno dei più popolari. Si tratta di una composizione realizzata agli esordi della carriera di Sibelius, la cui musica completa consiste di un”ouverture, 8 tableaux e due intermezzi. Durata: 12 minuti.
Il Concerto per violoncello e orchestra in La minore, op. 129. Robert Schumann lo compose nell’ottobre del 1850 dopo la nomina a direttore musicale municipale a Düsseldorf. Schumann, che aveva avuto un po’ di confidenza giovanile con il violoncello, non poteva essere assimilato al ruolo di un vero e proprio specialista, pertanto, si avvalse di un virtuoso dello strumento nell’elaborare la composizione. Una prima esecuzione, con l’ausilio di un pianoforte, avvenne il 23 marzo 1851 con Christian Reimers. La prima esecuzione, però , avvenne postuma, solo 9 anni più tardi, il 23 aprile 1860. E’ uno dei più importanti concerti per violoncello dell’800. Con questo strumento, a quella data, si era cimentato solo Haydn. Lo seguiranno altri compositori come Dvořák, Saint-Saëns, Čajkovskij, Lalo. Il concerto è articolato in tre movimenti: Nicht zu schnell; angsam (adagio); sehr lebhaft (molto vivace). Durata: 25 minuti.
La Sinfonia n. 6 in do maggiore D 589. E’ anche detta “la Piccola”, ( Kleine C-Dur) per distinguerla dalla Sinfonia n. 9, composta successivamente, nella stessa tonalità e conosciuta come la Grande ( Große Sinfonie in C-Dur). Franz Schubert finì di comporla nel febbraio 1818, dopo pochi mesi di lavoro. Nel 1828, la prima esecuzione, a Vienna. La pubblicazione della sinfonia fu affidata a Johannes Brahms. Si divide in quattro movimenti. Adagio in do maggiore, – Allegro in do maggiore; Andante in fa maggiore; Presto, scherzo in do maggiore; – Più lento, trio in mi maggiore; Allegro moderato in do maggiore. Durata: 32′.
Vittorio Ceccanti. Si è diplomato con la lode al Conservatorio di Firenze con Andrea Nannoni, studia con i tre maggiori violoncellisti della celebre scuola di Rostropovich: Mischa Maisky, David Geringas e con Natalia Gutman per anni e si laurea alla Hochschule fuer Musik di Stoccarda.Si perfeziona inoltre con Yo Yo Ma, Anner Bylsma, Valentjn Berlinsky, il Trio di Trieste e il Trio di Milano. Vincitore di concorsi nazionali e internazionali, a diciassette anni debutta alla Musikverein Saal di Vienna con il concerto di Lalo insieme all’Orchestra della Radio Austriaca e al Teatro San Carlo di Napoli con il concerto di Saint-Saens ripreso e trasmesso da RaiTv3.Da allora inizia un’intensissima carriera internazionale che lo porta a esibirsi costantemente in Europa, Asia e Americhe.
Jan Willem de Vriend, violinista e direttore d’orchestra, è dal 2006 direttore principale della Netherlands Symphony Orchestra. A partire dalla stagione 2015-16 è stato nominato anche direttore principale dell’Orchestra Filarmonica dell’Aja e direttore ospite principale della Orquestra Simfònica de Barcelona i Nacional de Catalunya. Tra il 1982 e il 2015, De Vriend è stato il direttore artistico e violinista del Combattimento Consort, una formazione da lui stesso fondata che, muovendo dal Concertgebouw di Amsterdam, sede delle proprie stagioni concertistiche, ha girato con enorme successo il mondo intero distinguendosi per la brillante esecuzione di noti e, soprattutto, poco noti capolavori del XVII e XVIII secolo. Nel 2012, Jan Willem de Vriend ha vinto il prestigioso “Radio 4 Prize” per la sua infaticabile attività nella promozione e divulgazione della musica classica.