Sono arrivati in Sicilia con le migliori aspettative e colmi di entusiasmo per le meraviglie che avrebbero visitato. E i primi giorni sono andati esattamente così, fra tour in città e in provincia fino a Cefalù. Proprio il tramonto sul mare nella cittadina normanna, immortalato in una foto, è l’ultimo momento felice.
Poi per una di loro è arrivata la positività a quel tampone che ha stravolto i piani ed è andato in scena l’incubo. Si è concluso oggi il periodo di quarantena al Mercure Hotel di Palermo per la comitiva di turisti bergamaschi, ad eccezione della donna colpita dal Coronavirus ancora ricoverata all’ospedale Cervello. Ecco il video dei saluti.
Certo, è faticoso dover parlare di “incubo” riferendosi al soggiorno di turisti in visita nella nostra terra, perché il nostro senso di ospitalità innato ci porta a desiderare che la Sicilia lasci un ricordo felice nel cuore dei nostri ospiti. Ma pur in un contesto difficile, il sostegno del personale dell’albergo e della cittadinanza ha reso più sopportabile il calvario degli sfortunati turisti.
“I siciliani – dicono – che ci hanno fatto sentire la loro vicinanza che è la cosa più importante”. Una solidarietà che è andata oltre le parole di conforto. Alla comitiva infatti, in più occasioni, sono stati recapitati libri, giornali e prodotti culinari tipici della nostra terra, quali arancine e cannoli.
Anche il personale sanitario del Cervello ha impiegato il massimo impegno per attenuare la quarantena della donna contagiata dal virus. Gli sforzi sono andati oltre il mero impegno professionale. In occasione del compleanno della donna, infatti, medici e infermieri si sono autotassati per organizzarle una festa di compleanno in corsia, con tanto di torta e pensierini.
Intanto Musumeci ha inviato una lettera indirizzata alla comitiva offrendo loro un nuovo soggiorno in Sicilia: “Lo faremo ma tra un po’ di tempo. Adesso abbiamo solo bisogno di stare a casa nostra”, hanno risposto.
Una di loro, nei giorni scorsi, ha scritto una lettera al direttore dell’albergo, al personale e a tutti i palermitani che li hanno “coccolati” in questi giorni. La lettera è anonima per volontà dell’autrice, ma il valore di un messaggio di affetto e gratitudine così sentito non necessita di ulteriori commenti. Di seguito il testo integrale.
“Siamo partiti da Bergamo venerdì 21 febbraio, giorno del mio compleanno, quando non era ancora scoppiata l’emergenza virus. Rivivo la felicità di essere per la prima volta a Palermo. Il viaggio in Sicilia era il mio regalo di compleanno, mi godevo minuto per minuto la bellezza di questa città, di questa isola, ricca di secoli di storia e di testimonianze artistiche. Ero anche molto felice di incontrare i palermitani. Voglio bene ai miei amici siciliani che vivono a Bergamo: sono persone straordinarie.
Ho un magnifico ricordo di una collega d’ufficio siciliana: minuta di corporatura, gigantesca di carattere: leale, risoluta, forte! Mentre godevamo dei mosaici bizantini (e non solo quelli), iniziavano ad arrivate notizie allarmanti da casa: tutti erano preoccupati ed in parte spaventati. L’ultimo momento felice è fissato dalla foto di lunedì a Cefalù. Mi godevo ogni sfumatura del tramonto sul mare consapevole di essere una persona fortunata.
Ma di notte abbiamo scoperto di aver portato con noi il virus: sgomento, paura per la nostra salute e dispiacere per Palermo, per aver portato il virus.
I miei tamponi sono sempre risultati negativi. Il pensiero è andato a tutte le magnifiche persone incontrate durante il tour, ho chiesto mentalmente scusa a ognuno. Ripenso al nostro autista, all’uomo “della giacca gialla”, ai ristoratori, alle guide: vorrei rassicurarli e chieder loro di scusarci.
In hotel da due parole gentili di una persona dello staff, ho compreso la vera grandezza dei siciliani e dei palermitani. Non nutrono rancore: hanno capito che è successo e scopro che il loro senso di ospitalità va oltre!
Per quanto è possibile in hotel ci “coccolano” anche se sono in quarantena come noi, lavorano per noi. I locali vicini ci mandano le loro specialità, ci fanno avere libri, una famiglia dirimpettaia ha preparato panelle per tutti e 28, vogliono farci sentire a casa e ci sono vicini; l’emozione è leggere “Sono le persone che fanno i luoghi”.
Il direttore dell’hotel parlando del loro impegno per noi dice “con amore” malgrado tutti i problemi che abbiamo e stiamo ancora procurando! AMORE è una parola grande che tocca dentro; così questa quarantena diventa un momento per riflettere su empatia, ospitalità, sui valori importanti della vita.
Con queste mie righe desidero esprimere la mia profonda gratitudine, il mio sincero ringraziamento alla Sicilia e a Palermo! In particolare all’hotel Mercure centro, al direttore e al suo personale. Un grazie di cuore ai nostri magnifici sette eroi!”