“La subconcessione di spazi aeroportuali per lo svolgimento di un’attività di ristorazione, qualora trovi origine in un rapporto derivato tra il concessionario e il terzo, al quale l’amministrazione concedente sia rimasta estranea, neppure essendo prevista dall’atto concessorio primario una preventiva autorizzazione all’affidamento di tale attività, ha natura privatistica sottratta alle regole dell’evidenza pubblica”. Lo scrive la corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui ha annullato con rinvio, per la sola rideterminazione della pena, la condanna a 4 anni e 8 mesi inflitta dalla corte d’appello all’ex presidente della Camera di Commercio e vice presidente della società aeroportuale Gesap, Roberto Helg.
La Cassazione ha escluso l’aggravante contestata all’ex presidente della Camera di Commercio, non riconoscendogli la qualità di incaricato di pubblico servizio. Una nuova sezione della corte d’appello dovrà dunque ricalcolare la pena tenendo conto del venir meno dell’aggravante.
“Ciò comporta – prosegue la corte, dando ragione all’avvocato Giovanni Di Benedetto, difensore di Helg – che il rapporto intercorrente tra la società di gestione concessionaria e il terzo sub-concessionario, se riferibile ad un’attività di natura commerciale, come nel caso esaminato dell’attività di ristorazione non può dirsi inerente a un pubblico servizio”.
Helg, accusato di estorsione e concussione, venne arrestato in flagranza nel 2014 mentre intascava una tangente da cento mila euro chiesta all’imprenditore Santi Palazzolo per rinnovargli la concessione, senza aumenti di canone, di uno spazio commerciale all’aeroporto di Punta Raisi in cui Palazzolo gestiva una pasticceria. A denunciare Helg fu la vittima.