Una manifestazione contro la guerra in Ucraina è stata organizzata questa mattina davanti al consolato russo dagli ucraini che vivono a Palermo.
Il sit-in con cartelli anti Putin
I manifestanti con cartelli contro Putin e la guerra si sono dati appuntamento a Mondello dove si trova il consolato. “Abbiamo notizie terribili su quello che sta avvenendo in Ucraina – dice una donna ucraina che manifesta – Sono tutti senza internet, senza corrente isolati da tutti. La situazione è devastante”.
Il racconto drammatico degli ucraini
Gli occhi dei manifestanti sono pieni d’ansia per quanti vivono nel paese invaso dalla Russia. “Io parlo con i miei parenti – aggiunge un’altra donna – e ogni volta non so se è l’ultima volta che li sento”.
Anche russi e bielorussi a sostegno della protesta
A dare sostegno alla protesta c’è una donna bielorussa e una russa che sono contro questo conflitto che sta devastando il paese. “Non tutti i russi sono con Putin – dicono – Purtroppo viviamo in un paese dove i cittadini sono soggiogati dal potere. Speriamo che i paesi dell’Europa riescano a fermare la guerra. Le notizia che arrivano dal fronte sono molto preoccupanti purtroppo. Siamo in pena per gli ucraini e i russi”.
Fiaccolata davanti Palazzo delle Aquile
Il Comune di Palermo, d’intesa con la Consulta per la Pace e accogliendo l’appello lanciato dall’arcivescovo S.E. Corrado Lorefice, organizza una fiaccolata per dire “No alla guerra in Ucraina”, che si terrà venerdì 4 marzo alle ore 20.00 in piazza Pretoria. Per il Comune sarà presente il sindaco Leoluca Orlando. Al termine della fiaccolata i partecipanti si sposteranno in Cattedrale, dove è previsto un momento di preghiera.
Musumeci e Armao, allarme per il turismo in Sicilia
“Siamo molto preoccupati per il turismo in Sicilia”. L’allarme viene lanciato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, e dall’assessore all’economia Gaetano Armao, che hanno messo le difficoltà di un settore strategico con gli effetti della guerra in Ucraina e non solo.
Per Armao c’è un quadro di “eventi negativi” che riguardano, oltre alla guerra, anche l’aumento dei tassi di interesse e l’incremento dell’inflazione.
“La guerra in Ucraina – dice – interromperà il flusso dei turisti russi che era in forte crescita. Ci sono già disdette e prenotazioni annullate. E ci auguriamo che le ripercussioni siano limitate a questa stagione, anche se le ripercussioni economiche si potranno meglio valutare non prima di 60 giorni”.
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