Continua purtroppo la guerra in Ucraina.
“Incoraggiati dalle parole del presidente Mattarella abbiamo deciso di non dismettere l’albero di Natale di solidarietà al popolo ucraino ma di posarlo in segno di solidarietà davanti al consolato russo presto la sede di Palermo in viale Orfeo 18 a Mondello Domenica 8 Gennaio 2023 alle ore 11. Un gesto di speranza perché finalmente si lavori per costruire un tavolo di pace”. Lo scrive in una nota l’Associazione Elettori per la Partecipazione Democratica che ha organizzato la manifestazione palermitana.
Mattarella: “Il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità”
Nel suo messaggio alla nazione del 31 dicembre, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha detto: “Il 2022 è stato l’anno della folle guerra scatenata dalla Federazione russa”. E ancora: “Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze”.
Profonda tristezza
Il Capo dello Stato ha inoltre aggiunto: “Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l’umanità. Di questi ulteriori gravi danni, la responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi.
Pensiamoci: se l’aggressione avesse successo, altre la seguirebbero, con altre guerre, dai confini imprevedibili.
Non ci rassegniamo a questo presente. Il futuro non può essere questo”.
Le ultime notizie
Intanto è notizia di oggi che il presidente russo Vladimir Putin ha discusso con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan della situazione in Ucraina. Secondo quanto riporta l’agenzia russa Interfax che cita l’ufficio stampa del capo dello stato russo, “alla luce della disponibilità di Erdogan alla mediazione turca per una soluzione politica del conflitto, Putin ha ribadito l’apertura della Russia a un dialogo serio a condizione che le autorità di Kiev soddisfino le richieste ben note e più volte espresse e tener conto delle nuove realtà territoriali”.
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