Anche sulla guida della Reset sembra essere stata trovata la candidatura, si va verso una schiarita sulla partecipate del Comune di Palermo. Dopo una lunga guerra interna al centrodestra, conflitti talvolta anche intestini ai partiti, la quadratura del cerchio sembra essere stata fatta. Uno dei tasselli più spinosi sembrava essere la Reset, società che si occupa di pulizia, manutenzioni e servizi di custodia e guardiania. Adesso ci sarebbe il nome che piacerebbe a tutti. Si fa forte il nome di Fabrizio Pandolfo, funzionario regionale in quota Forza Italia.
I contrasti si smussano?
All’interno di Forza Italia si era aperto un dibattito molto vivace. Le diverse correnti rivendicavano una propria candidatura per la guida della Reset. Che ci siano stati dei conflitti è risaputo. E lo testimoniano i diversi nomi che si erano fatti. Pareva dovesse andare l’ex presidente dell’autorità portuale Vincenzo Cannatella. Poi però non se ne fece più nulla. Si vocifera che la dialettica si sarebbe principalmente aperta tra le due correnti guidate dall’assessore Andrea Mineo e dal presidente del consiglio Giulio Tantillo. Pare che ci sia stato un incontro chiarificatore con tutta la maggioranza.
Gli altri nomi caldeggiati
Al netto delle controindicazioni dell’ultima ora, con l’individuazione del prossimo capo della Reset i tasselli andrebbero ognuno al proprio posto. Sulla base di quel che trapela dal palazzo municipale alla Gesap dovrebbe andare l’ex sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato. Poi all’Amat dovrebbe entrare Giuseppe Mistretta. A sua volta l’uscente Michele Cimino potrebbe piazzarsi come commissario liquidatore del consorzio Asi. Infine alla Rap, la società che si occupa di raccolta rifiuti, potrebbe andare Giuseppe Todaro.
L’accelerazione chiesta da Lagalla
E’ stato lo stesso sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, a chiedere agli alleati un’accelerazione sul rinnovo delle governance delle società partecipate di Palermo. Un tormentone che va avanti da fine 2022 e sul quale il primo cittadino ha dichiarato di volere porre la parola fine sulla questione entro febbraio. Un match difficile e giocato su più tavoli, nel quale gli attori del centrodestra provano a far valere la propria forza politica. Se su alcuni nomi l’intesa già c’è da settimane, per altri l’accordo è ormai vicino.
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