Il deputato regionale Sergio Tancredi è stato espulso dal M5S.
Il provvedimento dei probiviri è stato notificato al deputato tre giorni fa. Il capogruppo all’Ars Giorgio Pasqua ha chiesto al segretario generale dell’Ars Fabrizio Scimé di poter sostituire il deputato in commissione Bilancio. Insomma l’espulsione di Tancredi segna il punto di arrivo di una guerra di fazioni in seno ai Cinque Stelle siciliani. E da questo dissidio ne esce male l’ala dialogante o con la voglia di dialogare con il Governo Musumeci composta da altri deputati come Angela Foti, Elena Pagana, Valentina Palmeri e Matteo Mangiacavallo.
Le ragioni dell’espulsione sarebbero riconducibili al fatto che Tancredi non avrebbe restituito parte dello stipendio al Movimento.
Il deputato ha sempre addotto come motivazione la causa in corso con l’ex grillino Antonino Venturino e la richiesta di risarcimento danni avanzata dallo stesso che ammonta cinquantamila euro. “No comment” su quanto accaduto da parte del deputato.
Insomma il clima si surriscalda proprio quando l’Ars si ritrova a dover votare sulla Finanziariaa.
Ma del resto il M5S non è nuovo al meccanismo delle espulsioni. Alla resa dei conti del Movimento all’interno del Parlamento siciliano fa da specchio quella che in queste ore si sta consumando a Roma sempre protagonista un siciliano il catanese Mario Giarrusso.
Anche per lui cartellino rosso dai probiviri per non avere restituito parte dell’indennità. Il parlamentare interpellato su quanto accaduto prende tempo su come muoversi di fronte a tale provvedimento.
Giarrusso è comunque da tempo in rotta di collisione con i vertici del Movimento. Sulle indennità non versate aveva risposto in modo molto diverso ma mai dando motivazioni accettabili per il Movimento con cui comunque non si era ritrovato più su molte decisioni.
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