E’ guerra aperta dentro Forza Italia a Palermo. Sabrina Figuccia, la più giovane della Figuccia family, neo eletta consigliere comunale, prende carta e penna e scrive addirittura a Silvio Berlusconi per il tramite del commissario regionale Gianfranco Miccichè per attaccare il consigliere anziano Rosario Tantillo, primo degli eletti, accusato, neanche troppi velatamente, di inciuci con la maggioranza per giungere all’elezione alla Presidenza del Consiglio del candidato gradito al sindaco Leoluca Orlando.
“La scorsa campagna elettorale per le amministrative ha fatto emergere una serie di problematiche interne al nostro partito ed in particolare all’uso improprio della legge sulla doppia preferenza di genere, che ha permesso ad un solo candidato uomo (Tantillo ndr) di creare una sorta di harem intorno a se stesso. Diverse donne in lista – scrive sabrina Figuccia a Berluscono – sono così state strumentalizzate a danno non solo della loro forte passione politica, ma anche dei risultati complessivi della lista, che si è attestata ad un misero 8%. E se questo non fosse già abbastanza grave, purtroppo la situazione sta continuando a peggiorare perché lo stesso candidato, che usando le donne in lista, ha ottenuto il maggior numero di voti in Forza Italia, il giorno dopo la proclamazione degli eletti, ha dichiarato alla stampa locale la sua disponibilità, nonché simpatia verso il candidato alla presidenza del consiglio, giustamente sostenuto dalla maggioranza”.
Per la Figiuccia family si tratta di un chiaro segnale di inciucio e Sabrina continua “Questo oltre a violare le norme dello statuto del Comune di Palermo, racconta un’anomala promiscuità fra chi come noi è stato eletto sostenendo un candidato a sindaco voluto fortemente dal nostro coordinatore regionale Gianfranco Miccichè e chi invece, sin dal primo momento, ha intrecciato relazioni politiche con il già sindaco Leoluca Orlando, avversario nella competizione e oggi nuovamente sindaco di Palermo”.
“Mi chiedo e lo chiedo soprattutto a te, chi sia peggio, fra chi in passato, come Verdini, ci ha traditi e danneggiati, inciuciando con il governo e uscendo dalle file di Forza Italia e chi invece, pur rimanendo all’interno del nostro partito, pregiandosi addirittura del ruolo di capogruppo uscente, tratta apertamente e fin dalle prime battute ruoli non di competenza dell’opposizione”.
Un ‘accorato appello’ a prendere provvedimenti, dunque, non proprio l’atteggiamento di una neo eletta in consiglio comunale. Ma questo è il contenuto della lettera e la storia raccontanta.
A cpsa punti la Figuccia difficile dirlo. Pensare alla presidenza del Consiglio comunale appare complesso, così come all’assegnazione della guida del gruppo ad una neo eletta ma intanto la vicenda narra di un partito, quello azzurro a Palermo, tutt’altro che unito. Nessuna replica, al momento, giunge da Rosario Tantillo