E’ guerra aperta all’Ars sui contributi a pioggia rilasciati dall’Ars o messi a disposizione della politica nel settore del turismo, ma non sono in quello, in Sicilia. Un tesoretto che ogni anno si assottiglia ma che non manca di creare scandali e polemiche di anno in anno, Non bastava il caso Auteri a Sortino. Anche il piccolo comune di Castel di Lucio, poco più di mille abitanti, adesso finisce al centro di una vicenda simile. Fondi per oltre 147 mila euro sarebbero stati stanziati per spettacoli organizzati in quel territorio da due associazioni a capo delle quali ci sarebbe il segretario del deputato azzurro Alessandro De Leo.
Il secondo caso simile ad Auteri
Il sistema sarebbe analogo a quello denunciato per Auteri. Tecnicamente nessun reato ma una questione di etica e opportunità politica quella che viene sollevata proprio mentre l’Ars discute l’assegnazione dei nuovi contributi per il 2025, circa 7 milioni e mezzo di euro per la promozione turistica., culturale ecc. Soldi che andrebbero assegnati a tre diversi assessorati.
La norma anti parentopoli
Tocca ai 5 stelle presentare un emendamento anti parentopoli. la norma prevede che i finanziamenti siano concessi solo tramite avviso pubblico e che i rappresentanti degli enti beneficiari non abbiano legami di parentela o affinità con il Presidente della Regione, gli Assessori o i Deputati regionali. Ma intanto le opposizioni chiedono di cancellare del tutto un capitolo di spesa che vale 3 milioni e mezzo destinati all’assessorato al Turismo per “iniziative di alto valore turistico-promozionale”. Si tratta, di fatto, di quelle che una volta si chiamavano iniziative direttamente promosse. soldi, fondamentalmente, a disposizione discrezionale del vertice politico.
Stop a contributi ad Associazioni
Più drastico il governo Schifani che pensa , invece, ad introdurre uno stop generale ai contributi diretti ad enti ed associazioni private e rilasciare i contributi, invece, solo agli Enti Pubblici. In questo caso i soldi per lam promozione turistica andrebbero alle iniziative promosse dai comuni, dagli enti locali in generale, dai gestori pubblici di musei e parchi archeologici. Insomma solo a soggetti pubblici
La morte del ruolo del terzo settore
Ma le opposizioni non ci stanno e considerano una tale ipotesi come l’uccisione del terzo settore che nel tempo si è ricavato un ruolo fondamentale nella promozione turistica
“Non abbiamo pregiudizi nei confronti delle associazioni, quelle meritevoli andrebbero finanziate, ma con bando pubblico e criteri fissati dalle commissioni parlamentari dell’Ars” sostiene Roberta, Schillaci, deputata regionale del Movimento Cinquestelle.
“Casi come quello “Auteri” non si devono mai più verificare, servono regole certe e trasparenza” continua Schillaci.
Dunque un no alla stretta sul chi più avere i contributi, piuttosto la trasformazione in bandi pubblici anche delle attività di promozione diretta. Il che significherebbe fermare qualsiasi attività direttamente promosso in tempi brevi e rimettere tutto ai tempio di un bando, ivi compresi ricorsi e rinvii.
Le associazioni che rischiano di restare fuori dai contributi
“Ci sono organizzazioni che svolgono funzioni importanti nel campo dell’associazionismo, penso ad esempio ai comitati paralimpici e alle associazioni sportive dilettantistiche che si occupano dei disabili per il loro avviamento motorio e la pratica dello sport. Non si può buttare il bambino assieme all’acqua sporca” conclude afferma Schillaci. La deputata promette emendamenti che nasceranno da un confronto con la base del Movimento non solo nel settore turismo ma anche “proposte e suggerimenti, soprattutto per le emergenze come siccità e sanità”.






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