“La recrudescenza di aggressioni violente nelle strutture sanitarie siciliane ci impone una seria riflessione su un fenomeno che ha assunto livelli allarmanti. È intollerabile che professionisti debbano, nel proprio posto di lavoro, essere esposti a tali rischi ed è altrettanto inqualificabile il metodo di chi intende farsi ragione con la violenza”.
Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo l’ennesima aggressione a personale medico negli ospedali siciliani.
“Ho scritto – continua – ai nove prefetti della Sicilia, chiedendo loro di convocare al più presto possibile i rispettivi Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, per discutere in quelle sedi le opportune soluzioni per fronteggiare una vera e propria emergenza. A nome mio, e di tutto il governo regionale, desidero esprimere solidarietà a quei lavoratori offesi dalla violenza: un atteggiamento sempre e comunque ingiustificabile”.
Leggi qui l’ultima tragica vicenda
Ma tutto questo non sembra abbastanza al Presidente dell’Ordine dei Medici “In un contesto in cui è venuto meno il riconoscimento del ruolo sociale del medico e dei valori basilari del vivere civile, assistiamo all’ennesimo episodio di violenza, senza che nulla sia stato ancora fatto dalle istituzioni preposte per isolare le continue aggressioni ai danni di medici e di tutti i professionisti della sanità – dice Toti Amato – Una tragica notizia – sottolinea Amato – ma che non giustifica la violenza e tanto meno l’impunità”.
“Come stiamo già facendo in altri giudizi – continua Amato – , anche in questo caso, l’Ordine farà la sua parte: oltre a costituirsi parte civile metterà a disposizione il supporto legale e tutti gli strumenti necessari per vedere riconosciuta giudizialmente la violenza subita, ma anche una condizione generale di disagio e di insicurezza che peggiora di giorno in giorno e non consente più il sereno svolgimento dell’attività sanitaria, soprattutto, nelle aree di emergenza”.
“Isolare ogni forma di prepotenza – rimarca il presidente dell’Omceo – è un obbligo morale nei confronti dei medici, ma anche dei cittadini. Le istituzioni sanno bene che ormai non si tratta più di episodi isolati o locali, ma di condizioni di assoluta gravità che crescono in tutto il territorio nazionale quanto più aumenta il disagio sociale. Eppure i medici aspettano ancora risposte, reali e non procrastinabili”.
“Che ben venga – conclude Amato – il comitato metropolitano, proposto dal direttore generale degli ospedali Civico-Di Cristina di Palermo Giovanni Migliore, per la sicurezza negli ospedali e una campagna di sensibilizzazione allo scopo di educare pazienti e famiglie al rispetto delle strutture sanitarie e dei professionisti. E’ già un buon inizio”.
Commenta con Facebook