Strumento indispensabile a ottenere temporaneamente il green pass per chi non è vaccinato, i test rapidi per individuare al positività al Covid19 sono ora disponibili a prezzo calmierato, ovvero scontato, in molte farmacie italiane.
“Siamo pronti a fare la nostra parte anche in questa fase della pandemia, per noi significherà verosimilmente molto lavoro e impegno in più ma daremo il nostro contributo per spirito di servizio nei confronti del Paese”, spiega Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma.
Intanto, a preoccupare sul fronte del testing è l’aumento del ricorso ai tamponi rapidi fai da te, o self test, che permettono di scoprire da soli a casa l’eventuale positività, ma che sono “dannosi dal punto di vista della sorveglianza e del tracciamento dei casi Covid”. Così come all’inizio della pandemia era stato deciso per le mascherine chirurgiche, i test antigenici, necessari a chi non ha il vaccino per accedere a luoghi chiusi come musei, ristoranti e palestre, avranno un prezzo contenuto e omogeneo nelle diverse regioni.
In base al protocollo d’intesa sottoscritto giovedì dal commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, il ministro della Salute Roberto Speranza e i presidenti di Federfarma, Assofarm e FarmacieUnit, i tamponi rapidi in farmacia costeranno 8 euro per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni e 15 euro per tutti gli altri.
La remunerazione complessiva per le farmacie sarà in entrambi i casi di 15 euro (nel caso dei minori i 7 euro di differenza saranno a carico dello Stato) cifra in cui far rientrare i costi della somministrazione e dei test, così come il rilascio della certificazione digitale.
“La rimodulazione del prezzo – prosegue Tobia – comporterà sacrificio alla nostra categoria, ma abbiamo aderito perché dimostra ancora una volta il ruolo delle farmacie, come ‘porta aperta’ per l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale. La priorità, in base all’accordo, sarà data ai ragazzi, che hanno bisogno enorme di recuperare la socialità venuta a mancare in questi mesi”.
L’elenco delle farmacie che aderiscono sarà pubblicato sul sito del commissario per l’emergenza Federfarma sta “pensando di prevedere una locandina esterna che lo indichi in modo visibile ai cittadini”.
L’impiego di test diagnostici è fondamentale per la gestione della pandemia ma la sua efficacia, ricorda Tobia, “è strettamente connessa alla tracciatura degli esiti e all’attendibilità dei risultati”.
Per questo “abbiamo scoraggiato la vendita dei test fai da te, che ora si trovano facilmente on line e nei grandi supermercati, ma che espongono a due gravi problemi: il primo è un errore materiale nel farli, perché un tampone deve entrare almeno 5 centimetri nel naso e questa è un’operazione invasiva, difficile da fare da soli”.
Anche per questo non saranno validi ai fini dell’ottenimento del green pass. Il secondo problema, aggiunge, “è che i risultati dei self test non sono collegati a un sistema di tracciamento, quindi in caso di positività non viene avvertito automaticamente il medico, l’Asl o l’Usca. Questo – conclude – spinge a non autodenunciarsi. Abbiamo scritto al ministro della Salute chiedendo di intervenire”.