Da oggi anche per far visita ai parenti carcerati servirà esibire il green pass. Un provvedimento che, però, non servirà ad “arginare lo tsunami di contagi nelle carceri” come sottolinea la Segreteria Generale della sigla UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia. “La forte e incessante azione di pressing della nostra organizzazione sindacale – dice il sindacato – unitamente a quella del Capo Dipartimento Presidente Petralia, e alla Direzione Generale dei Detenuti del DAP – ha portato all’emanazione del decreto legge del 7 gennaio 2002, che impone la presentazione dal giorno 20 gennaio estende della certificazione verde da covid-19 anche per chi deve effettuare colloqui visivi all’interno delle carceri per adulti, e per minori”.
La critica del sindacato
“È il primo timido segnale del Governo Draghi e della Ministra Cartabia perché- chiosano dalla Segreteria Regionale della Uil di settore – è incomprensibile che un cittadino per poter prendersi un caffè all’aperto ha bisogno del green pass rinforzato, e poi lo stesso che entra in carcere (a parte i lavoratori che sono stati i prima a essere obbligati a vaccinarsi pena multe e sospensioni dal servizio), può presentarsi con il green pass base”
Chiedono di essere coinvolti nelle decisioni
”Per evitare figuracce, – concludono dalla Segreteria delle UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia – è necessario il coinvolgimento sia del mondo sindacale di settore che conosce il carcere, che del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria a tutti i livelli di responsabilità, che sicuramente hanno le competenze e conoscenze per affrontare seriamente la gravissima pandemia che sta investendo il mondo carcerario con rischi sia per la salute di chi opera che per la sicurezza dei cittadini”.
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