Non sembra destinata a fermarsi la polemica fra il Presidente del senato Pietro Grasso e il Presidente della Regione Nello Musumeci iniziata ieri quando Grasso sostenne che le elezioni di novembre hanno riportato la Sicilia indietro nel tempo, con le emergenze acqua e rifiuti. Un attacco partito durante la campagna elettorale di Leu la formazione che Grasso guida e che si presenta alle elezioni.
Musumeci non ha tardato a rispondere per le rime ricordando a Grasso che da otto anni è la sinistra a guidare la Sicilia ed ad amministrarla, facendo riferimento non solo al governo Crocetta ma anche ad una parte consistente del governo Lombardo dopo l’alleanza con il Pd. Oggi tocca a Grasso controreplicare ricordando la sua attività di procuratore di Palermo.
In conferenza stampa a Palazzo dei Normanni ha detto: “L’emblema delle diseguaglianze sociali del Paese è la Sicilia”.
Parlando dell’emergenza rifiuti e acqua decretata da Palazzo Chigi per la Sicilia e la città di Palermo, il leader di Leu non ha usato mezzi termini: “L’emergenza porta alla violazioni delle leggi regionali, nazionali e delle direttive Ue. Il provvedimento del governo non assegna risorse alla Sicilia” per affrontare questa emergenza.
Poi Grasso è entrato nel merito delle questioni più strettamente politiche: “C’è una questione morale importante, oggi abbiamo bisogno di dirigenti politici al di sopra degli interessi di parte e di fazioni e di uomini che incarnino il rispetto delle leggi e della legalità. Solo così si riconquista la fiducia dei cittadini”.
E ancora: “Ho già in animo di convocare il Consiglio di presidenza del Senato per attuare, se ci sono le condizioni, ancora una volta il tetto agli stipendi per il personale. Non c’è un ritardo, è una pausa prevista dalla sentenza della Corte
Costituzionale sulla base di eventuali e rinnovate esigenze. Certo adottare questo provvedimento a Camere sciolte è
irrituale, ma penso che il Consiglio di presidenza del Senato, così come quello della Camera, possano valutare le
reintroduzione dei tetti”.
Grasso è dunque sceso nel particolare, con riferimento alla Sicilia: “Non avevo alcuna intenzione di mettermi alla guida di un progetto politico che poi è avvenuto”, ha detto rispondendo ai cronisti sui motivi che lo hanno indotto a rifiutare la candidatura a presidente della Regione siciliana che gli era stata offerta dal Pd. Grasso ha aggiunto che alla base del rifiuto ci fu anche il rispetto del suo ruolo di presidente del Senato “in una fase in cui si discuteva della legge elettorale e della legge di bilancio”.
“Sul tema della sicurezza – ha aggiunto – non prendo lezioni da nessuno: né da Salvini, né da Renzi”. Ho fatto per 43 anni il magistrato e so cosa significa gestione della sicurezza dei cittadini”.
E ancora: “Il M5s è in una fase di mutazione genetica, tende a rassicurare chiunque. Da presidente del Senato ho verificato
le posizioni ondivaghe del M5s sulle unioni civili, sullo Ius soli, su euro sì euro no. Non c’è chiarezza”.
“Il Pd non appare più di sinistra, lo ha dimostrato con atti di governo e parlamentari. Si è tentato di creare un dialogo, Pisapia ci ha messo un anno e poi addirittura ha abbandonato la politica” ha spiegato Grasso aggiungendo: “Noi abbiamo un progetto di sinistra confidiamo nei delusi dal Pd e nei tanti caduti nell’indifferenza e nella rassegnazione”.
Sulla polemica nella definizione dei candidati in lista, il leader di Leu ha specificato: “Non abbiamo usato le liste per cambiamenti politici all’interno dei partiti come hanno fatto altri: il 70% dei nostri capilista proviene dal territorio,
abbiamo aperto alla rappresentanza di elementi della società civile e dell’associazionismo”.
“Antimafia, legalità, lotta alla corruzione, sicurezza dei cittadini devono essere al primo posto della politica con la P maiuscola” ha spiegato.
“In vent’anni 20 miliardi per i rifiuti dove sono finiti? Buona parte per creare nuove discariche. L’emergenza sotto i due governi Cuffaro, quello Lombardo e quello Crocetta ha portato ad un aumento della vasche dove mettere i rifiuti. E ora con la nuova emergenza che si vuole fare? La settima vasca nella discarica di Bellolampo” ha tuonato Grasso.