Torna in Consiglio Comunale la delibera relativa alle aree dell’ex Grande Migliore di Palermo. Documento che consentirebbe di completare i lavori per realizzare due parcheggi, uno sotterraneo in via Buzzanca e l’altro in superficie in via Mandalà; nonchè la passerella di collegamento e il rifacimento dell’area commerciale. Opere in stato avanzato di costruzione ma ad oggi incomplete.
Mancanze che hanno comportato seri problemi nella vendita del bene da parte della curatela fallimentare, che non più tardi dello scorso anno aveva scritto al Comune chiedendo l’approvazione della delibera con la quale, di fatto, si sarebbe dato il via libera all’autorizzazione in variante dello strumento urbanistico, nel frattempo scaduta. Fatto che aumenterebbe le chance di vendita del bene, per i curatori, e di poter recuperare le somme richieste al Tribunale per i 259 ex dipendenti del plesso. Una votazione che però vedrà un fatto paradossale: coloro i quali si sono astenuti o non erano presenti al tempo della prima votazione, saranno oggi chiamati ad approvare l’atto.
Era il pomeriggio del 9 febbraio 2021. Al tempo, il Consiglio Comunale lavorava in modalità smart, a causa della seconda ondata di contagi da covid-19. In una Sala delle Lapidi praticamente vuota (erano presenti in aula soltanto in due consiglieri), la delibera fu respinta, con tredici voti favorevoli e tredici astenuti. All’apparenza può sembrare assurdo, ma in fase di voto le astensioni si sommano ai voti contrari, diventandone parte integrante. Fra gli allora “astenuti”, confermati oggi consiglieri comunali, c’erano il capogruppo di Lavoriamo per Palermo Dario Chinnici, l’esponente di “Oso” Ugo Forello e il capogruppo di Progetto Palermo Massimo Giaconia. Si astenne anche l’attuale assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando, al tempo presidente del Consiglio Comunale.
Degli attuali consiglieri comunali, si espressero favorevolmente gli esponenti del PD Rosario Arcoleo e Valentina Chinnici, i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo e Concetta Amella, nonchè Ottavio Zacco, unico dell’attuale maggioranza a votare al tempo a favore. Tanti, degli attuali componenti di Sala delle Lapidi, furono assenti al momento della votazione: fra questi Alessandro Anello, Giulia Argiroffi, Marianna Caronia, Sabrina Figuccia, Gianluca Inzerillo, Caterina Meli, Francesco Scarpinato e Giulio Tantillo. Un gruppo, quello degli assenti, a cui si aggiunse l’attuale assessore all’Ambiente Andrea Mineo, allora consigliere comunale.
Una seduta contraddistinta, durante la votazione dell’atto, da un episodio decisamente spiacevole. Qualcuno presente alla votazione in Consiglio infatti, si lasciò andare ad una fragorosa risata esclamando l’affermazione ‘muriu’ (è morto in dialetto palermitano), probabilmente riferendosi alla delibera in oggetto di votazione. Ad un anno di distanza da quel voto, i curatori fallimentari scrissero al Consiglio Comunale, cercando di riaccendere l’attenzione della delibera, evidenziando la necessità di una modifica al PRUSST per completare le opere di urbanizzazione ed aumentare quindi le possibilità di riuscire a vendere l’immobile.
Fatto a cui si ricollegano anche le speranze dei 259 dipendenti dell’ex Grande Migliore, che attendono di conseguenza la vendita per potere richiedere quanto dovuto. Speranze rimaste nel vuoto, visto che le sedute di febbraio prima e marzo poi si sono tramutate in un nulla di fatto. A due anni di distanza quindi, la delibera torna in Consiglio Comunale praticamente uguale. Fatto sottolineato durante la seduta del 9 febbraio 2023 dal consigliere comunale di “Oso” Ugo Forello, che ha annunciato l’astensione del suo gruppo. Decisione che, almeno secondo le dichiarazioni della vigilia, non sembra verrà seguita da altri gruppi in aula.
Ci si potrebbe chiedere, quindi, cosa sia cambiato da due anni a questa parte. La risposta è semplice: il panorama politico. Il centrodestra, allora opposizione, oggi è maggioranza di Sala delle Lapidi. Al contrario, chi era favorevole allora all’atto oggi è all’opposizione, fatta eccezione per Ottavio Zacco. Cambiamenti che sembrano aver modificato i punti di vista. In molti hanno infatti annunciato il proprio voto favorevole. Seduta, quella odierna, che quindi potrebbe dare il via libera ad una delle varianti più discusse degli ultimi anni.
Opere che, nella seduta del 9 febbraio, più di qualcuno ha definito “un obbrobbio” o “un pugno in un occhio”. Un atto al quale sono stati presentati alcuni emendamenti. Fra questi uno, a firma Argiroffi, con il quale si chiede di coprire il 30% delle aree del parcheggio con spazi verdi. I lavoratori attendono e rimangono con il fiato sospeso, aspettando un via libera atteso da anni.