Dopo l’affondo di Carmelo Pullara, un altro deputato regionale della Lega – Marianna Caronia – lancia pesanti accuse sull’operazione “Fracciabianca” condotta da Stato, Regione e Trenitalia in Sicilia: “Il collegamento ferroviario fra Palermo e Catania con i treni “Frecciabianca” è la conferma di una gravissima disattenzione di Trenitalia e del Governo nazionale per il trasporto in Sicilia”, attacca.
Un bluff, media di 65 km/h
“Vecchi treni ridipinti e riadattati mandati in Sicilia dalle regioni del nord, tempi di percorrenza addirittura peggiori dei già lunghissimi tempi precedenti (una media di 65 km orari, 65!), costi aumentati a carico dei pendolari e a carico di tutti i contribuenti siciliani. Insomma un’operazione che non ha alcuna giustificazione pratica, né tantomeno amministrativa. Se non forse quella di permettere a Trenitalia di “smaltire” qualche carretta senza pagare costi di demolizione”, attacca Caronia, che è anche tra i nomi in corsa nel centrodestra per i candidati a sindaco di Palermo.
Assessore Falcone riferisca all’Ars
“Non posso che chiedere al Governo regionale e in particolare all’Assessore ai Trasporti, Marco Falcone, di riferire immediatamente in Aula su questa operazione, se ci siano ed eventualmente a quanto ammontino i costi per le deboli casse regionali, e soprattutto, se non ritenga di dover ricordare al Governo nazionale che la Sicilia è ancora parte dell’Italia e non la discarica di Trenitalia”, conclude Caronia.
Le parole dell’assessore
Ecco quanto dichiarava una settimana fa proprio l’assessore Falcone a proposito dei Frecciabianca in Sicilia: “È un passo avanti, un libero mercato che Trenitalia ha voluto esprimere nei confronti della Sicilia. Noi ci aspettiamo molto di piu’. Tra 30 giorni arriveranno altri due treni Pop ed entro marzo arriveranno 10 treni bimodali che metteremo nelle nuove tratte. Ad agosto completeremo la nuova flotta dei treni in Sicilia con altri 12 treni bimodali per arrivare totalmente 47 nuovi treni”. Lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, a Catania, durante la presentazione del treno Frecciabianca.
“Chiederemo al governo nazionale – ha aggiunto Falcone – che siano aumentati del 15 per cento i chilometri treno per servire anche le fasce ferroviarie meno servite: Caltanissetta, il Siracusano, il Ragusano, la Alcamo- Trapani, Caltagirone. Dobbiamo equamente distribuire le risorse a tutto il territorio siciliano con grande impegno anche per il futuro”.
La replica in serata dello stesso assessore Falcone
“Fa bene l’onorevole Pullara a ricordare che, purtroppo, il Frecciabianca assegnato alla Sicilia dal ministero dei Trasporti e Trenitalia non serve a migliorare i tempi di percorrenza e neppure, in generale, a ridurre il divario che il sistema ferroviario dell’Isola sconta, da decenni, rispetto al resto del Paese. Lo abbiamo ribadito anche nel corso della cerimonia di consegna a Catania, a cui eravamo presenti per doveroso garbo istituzionale. Purtroppo, però, il collega dimentica di tenere conto dei risultati raggiunti in questi anni dalla Regione che, di certo, neppure i limiti del Frecciabianca possono offuscare” aggiunge poi nella serata Marco Falcone.
“Il Governo Musumeci – aggiunge Falcone – ha avviato un reale rinnovamento della flotta siciliana con l’acquisto di 25 nuovi treni elettrici “Pop”, attestandosi come seconda Regione italiana per la tempestività di questo materiale rotabile. Nel marzo 2022, arriveranno in Sicilia i primi 10 treni bimodali, diesel-elettrico, che vogliamo utilizzare in tutte le tratte più disagiate: Palermo-Agrigento, Trapani-Castelvetrano, Siracusa-Ragusa e così via. Era la prima cosa da fare: acquistare nuovi treni in sostituzione dei tanti ormai obsoleti, così da migliorare da subito qualità e tempistiche dei collegamenti ferroviari regionali. Bene, l’abbiamo fatto. Inoltre, stiamo lavorando per portare già nel 2024 degli innovativi treni a idrogeno con allestimenti di alta gamma. Siamo pronti a intervenire in Aula – conclude Falcone – per relazionare sui 300 milioni di euro investiti dalla Regione in materiale rotabile, un’azione di svecchiamento radicale della nostra flotta di treni, che la porterà a essere già dal 2022 fra le più “giovani” d’Italia”.
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