La giunta regionale di governo, su proposta del presidente Renato Schifani, ha prorogato il commissariamento dell’Aran, l’agenzia negoziale della Sicilia, scegliendo ancora una volta l’avvocato Accursio Gallo quale commissario straordinario come già avvenuto fin dall’insediamento di questo governo. L’incarico decorre dall’11 febbraio 2024 e ha una durata di ulteriori tre mesi, in attesa di definire le nomine di tutti i componenti del comitato direttivo dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione Siciliana.
Schifani, “Proseguire nel lavoro intrapreso”
“Il commissario straordinario – sottolinea il governatore Schifani – potrà così proseguire nel percorso già intrapreso con i sindacati per il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali, ormai scaduto da tempo. Lavoriamo per dare un assetto definitivo all’Aran, ma intanto è necessario che l’Agenzia rimanga operativa e possa condurre in porto le negoziazioni avviate per dare le risposte attese dai lavoratori della Regione”.
L’allarme dei sindacati
Nei giorni scorsi i sindacati dei dipendenti regionali, unitariamente, dagli studi di BlogSicilia avevano lanciato l’allarme proprio sulla scadenza del mandato al Commissario dell’Aran e sul rischio di stop al percorso di rinnovo del contratto.
In realtà i sindacati chiedevano non tanto una proroga del Commissario quando la nomina del nuovo direttivo dell’Agenzia negoziale ma in continuità con quanto fatto fino ad ora avendo maturato con il Commissario ed ex Presidente della stessa Aran, un rapporto ed avendo condiviso un percorso.
“Si è venuta a determinare una situazione gravissima proprio quando con il commissario dell’Aran eravamo ad un passo dalla chiusura almeno del contratto 2019/2022 – ci avevano detto i rappresentanti sindacali appena lunedì scorso unitariamente anche se le parole solo di Lercara delegato Cisl- scade la proroga che è stata data all’attuale commissario dell’Aran Sicilia, con il quale si è costruito un percorso che potrebbe vedere la firma dell’ipotesi di contratto anche nei prossimi giorni. Noi non capiamo le logiche che stanno dietro a questo protrarsi di continue proroghe. Abbiamo sempre sostenuto che serve un Aran nel pieno delle sue funzioni e quindi abbiamo sempre chiesto, come Cisl Funzione Pubblica Sicilia, la nomina dei vertici dell’Aran affinché si possano affrontare tutte le problematiche che riguardano i dipendenti della Regione, a partire dal rinnovo del contratto del comparto e dell’area della dirigenza. Procedere oggi con un’ulteriore proroga sarebbe una sconfitta, perché i temi ne abbiamo tanti da affrontare e dimostrerebbe quello che verosimilmente viene percepito dai dipendenti della Regione di una scarsa attenzione da parte di questo Governo al proprio personale, che è quello che spinge la macchina amministrativa a raggiungere risultati che poi non dobbiamo dimenticare che questa macchina amministrativa eroga servizi pubblici ai cittadini e alle imprese. Procedere alla nomina di un nuovo comitato direttivo anche questo creerebbe notevoli problemi perché ci sono dei tempi tecnici che devono essere rispettati, che verosimilmente porterebbero ad un nuovo inizio di lavori almeno tra circa 40 o 50 giorni, con un evidente blocco. La soluzione migliore sarebbe quella di rinnovare i vertici dell’Aran in continuità con quello che è l’attuale commissario della Sicilia, per portare a casa immediatamente il rinnovo del contratto del comparto. Aprire immediatamente la trattativa riguardante il rinnovo del contratto dell’area della dirigenza e soprattutto, per una volta siglato il contratto dei dipendenti della Regione per l’area del comparto immediatamente trovare l’accordo per per consentire di riclassificare quante più persone possibili con le risorse che il Governo ha stanziato da destinare unicamente alla riclassificazione del personale”.
“Fra di noi ne abbiamo parlato in questi giorni moltissimo – gli faceva eco Pantano del Sadirs – devo dire la verità nessuno si aspettava un’ulteriore proroga perché pericolosissima come diceva il mio collega anche perché lasceremmo il percorso in asso. Perché tecnicamente il contratto può essere siglato fra un mese o un mese e mezzo. Rischieremmo di lasciare questo percorso in asso”.
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