Sei mesi al governo della Regione. E’ il bilancio di quanto fatto dalla giunta Schifani ma a trarlo non è una iniziativa governativa. Nella più antica tradizione Berlusconiana rispolverata dal presidente della Regione ed ex presidente del Senato Renato Schifani è Forza Italia a intestarsi l’organizzazione dell’evento che ha colorato di azzurro il teatro Politeama.
E subito arriva la prima sorpresa della politica, anticipata in realtà da una intervista rilasciata al Corriere della Sera. Alle spalle di Renato Schifani compare Giancarlo Cancelleri. L’ex 5 stelle due volte candidato presidente della Regione, che ha ricoperto ruoli istituzionali importanti come vice presidente dell’Ars e vice Ministro prima e sottosegretario dopo alle Infrastrutture, dopo aver detto addio al partito di Giuseppe Conte, sigiolòla così la sua adesione a Forza Italia.
“Auguriamo al presidente Berlusconi una pronta ripresa: è il valore aggiunto di Forza Italia e sarà sempre fondamentale”. Con questa frase il commissario degli azzurri in Sicilia, Marcello Caruso, a margine della convention ‘Forza Italia verso il futuro’ del partito organizzata, nel teatro Politeama a Palermo, dal gruppo parlamentare all’Assemblea regionale per fare il punto dopo sei mesi di legislatura, alla presenza del governatore Renato Schifani. “Berlusconi si sta ristabilendo e tornerà tra noi a darci la giusta voglia di continuare il percorso da lui tracciato”, ha aggiunto Caruso.
E così è cominciato con un applauso a Silvio Berlusconi la convention di Forza Italia. Sul maxi schermo è stato trasmesso un contributo video con immagini di repertorio di Berlusconi che parla del valore del partito nel Paese. Dopo i saluti del sindaco Roberto Lagalla, a parlare per primo dal palco è il capogruppo degli azzurri, Stefano Pellegrino. In prima fila il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, il coordinatore regionale Marcello Caruso, gli assessori e la classe dirigente del partito. E dietro, in seconda fila Giancarlo Cancelleri che proprio nei giorni scorsi avevano spiegato le ragione dell’addio al movimento di cui è stato tra i riferimenti, soprattutto in Sicilia.
E lo stesso commissario Caruso spiega le braccia aperte a Cancelleri “Oggi Forza Italia è una certezza, per chi è convinto del riformismo. E’ diventato il contenitore più attrattivo. Il centro non è un luogo geografico, ma è un agorà, una sensibilità politiche e uno stile di vivere. Penso che oggi Forza Italia lo possa rappresentare per i tanti che stanno cercando casa. Tanti, che non avendo riferimenti nazionali, guardano a Fi con interesse. Noi siamo una casa aperta, a quanti vogliono condividere i nostri ideali. Noi non vogliamo cambiare la Sicilia come ha detto il presidente Schifani in campagna elettorale, ma la vogliamo rendere normale e praticabile, questo oggi è diventato un fatto rivoluzionario”.
“Fi sta diventando collante del centrodestra, lo è stato anche per le amministrative che si celebreranno a maggio – ha aggiunto – Abbiamo fatto da garante senza mai utilizzare il nostro ruolo per avere privilegi. Il corso di Forza Italia non è nuovo ma è quello storico, fare ritornare la politica tra la gente. Forza Italia deve rimanere il partito che ascolta”.
“Forza Italia è un partito aperto, accolgo con piacere Giancarlo Cancelleri” sancisce, poi, Schifani.”E’ stato un avversario di Musumeci, ma l’ha fatto con stile. Nel suo ruolo di vice ministro e sottosegretario ha dimostrato di fare gli interessi della Sicilia” aggiunge il presidente della Regione ufficializzando l’ingresso nel partito dell’ex leader siciliano del M5s. Alle parole di Schifani, pronunciate nel corso del suo intervento alla kermesse di Forza Italia, è scattato un applauso: Cancelleri si è alzato, salutando e ringraziando.
Sorrisi, pacche sulle spalle, strette di mano e abbracci per Giancarlo Cancelleri alla fine della kermesse di Forza Italia, a Palermo, dove il presidente della Regione Renato Schifani stamani ha ufficializzato l’adesione dell’ex leader siciliano del M5s al partito di Berlusconi. Molti dirigenti azzurri si sono avvicinati a Cancelleri per salutarlo. Il coordinatore regionale Marcello Caruso lo ha abbracciato. A fianco di Cancelleri il deputato regionale Nicola D’Agostino artefice dell’ingresso tra gli azzurri del fondatore dei 5stelle nell’isola.
Assente alla kermesse di Forza Italia, però, Gianfranco Miccichè. La convention è stata organizzata dal gruppo parlamentare di Fi all’Assemblea siciliana, di cui Miccichè non fa parte. Pur essendo transitato nel gruppo Misto, l’ex coordinatore del partito in Sicilia non ha mai comunicato di avere lasciato Forza Italia.
“No allo sfascismo. Oggi si apre una nuova fase politica con un bipolarismo in cui sarà difficile fare crescere soggetti intermedi. Il centro non può essere un soggetto geometrico, per noi è un pensiero politico, un modo di vivere ispirato alla ragionevolezza e alla moderazione” dice dal palco il dirigente e assessore di Fi Edy Tamajo nel governo Schifani, alla convention di Forza Italia, in corso a Palermo..
“Dobbiamo rafforzare il centrodestra contaminandolo con i nostri valori, capaci di ridurre gli eccessi del radicalismo e del populismo che imperversano a livello nazionale e in Sicilia. Dobbiamo perciò aprire, includere gli esclusi e i delusi, a chi non ha più una casa, agli astensionisti. Possiamo farcela, è il tempo di un nuovo ciclo e nuove sfide che ci vedranno protagonisti e vittoriosi”.
Alla banche si rivolge l’assessore regionale all’economia Marco Falcone “Le banche che operano in Sicilia, anche se hanno sede legale fuori dall’isola, devono pagare le tasse qui. Ho scritto una lettera garbata ai direttori degli istituti di credito, li incontrerò nei prossimi giorni. Devono versarci 100 milioni di euro. Solo Unicredit, che già storna le tasse alla Regione siciliana, versa quasi 80 milioni di euro all’anno”.
Toccano naturalmente al Presidente della Regione Renato Schifani le conclusioni “Alla fine del primo anno farò un tagliando al governo, confrontandomi con me stesso e con i partiti” ha detto intervenendo in chiusura della convention.
Schifani ha poi ricordato la genesi della sua candidatura alla Presidenza della Regione “Era agosto, lessi sullo smartphone la notizia di una agenzia di stampa: il mio nome faceva parte di una terna indicata da Berlusconi per la candidatura alla presidenza della Regione siciliana. C’erano troppi screzi, troppe polemiche che avrebbero portato sicuramente il centrodestra alla sconfitta. Quando mi chiamò Berlusconi mi disse: Renato, vai e vinci. Non sono qui per svernare, ma per costruire un futuro migliore nel medio tempo. Lavoro 18 ore al giorno, non esiste sabato o domenica. Se ci sono emergenze sono pronto anche di notte”.
“A Catania vincerà il centrodestra sicuramente, siamo competitivi a Trapani, a Ragusa, a Siracusa. In questa tornata di amministrative ce l’abbiamo fatta, siamo rimasti uniti e rimarremo uniti. Ci rimarremo anche per le elezioni nelle Province. Noi abbiamo indicato il voto a ottobre ma se si dovesse votare a marzo non cambia nulla. Non si tratta di poltrone in più, ma di una esigenza non politica e campanilistica ma amministrativa. Con la Provincia in vita non ci sarebbe stata la tragedia di Rigopiano”.
Poi una lancia spezzata nel rapporto con gli alleati di FdI “Da parte del gruppo di Forza Italia fu un errore non votare Ignazio La Russa alla presidenza del Senato. Poi è stato eletto, i rapporti sono poi cambiati. Io so di potere contare sempre su La Russa”.