Il governo Musumeci cade sotto i colpi del voto segreto. Ed è battuto su più fronti. Con 25 voti a favore, l’Ars ha approvato un emendamento soppressivo del Pd, che ha cassato l’art.10 del ddl stabilità, che assegnava 3,4 milioni di euro per eventi e iniziative turistiche.
L’assessore Manlio Messina aveva difeso la norma, dando la disponibilità ad accogliere emendamenti. Il Pd però ha mantenuto il soppressivo chiedendo il voto segreto: la norma così è stata impallinata.
Dopo la votazione, il presidente Gianfranco Miccichè ha sospeso i lavori.
La giornata “no” per il governo Musumeci è continuata. Con voto segreto (35 favorevoli), l’Ars ha approvato un emendamento soppressivo del Pd che ha di fatto cassato l’articolo 17 (definizione di contenziosi) del ddl stabilità.
La norma autorizzava la spesa di 5,1 milioni: 5 mln per i lavori di completamento degli allacciamenti dei bacini dei torrenti Serieri e Scioltabino al serbatoio della Diga Olivo e 100 mila euro per la definizione “dell’accordo di bonario componimento finalizzato al superamento del contenzioso in atto tra la Regione siciliana e il gruppo di cooperazione territoriale europea Grct ArchiMed”.
Dopo la bocciatura, l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao ha chiesto la sospensione dell’aula sostenendo di doversi confrontare con la Ragioneria generale perché con la soppressione dell’articolo il governo adesso dovrebbe appostare ulteriori 20 milioni di euro nel fondo contenziosi, togliendo risorse da altri capitoli di bilancio.
Le opposizioni hanno contestato la reazione dell’assessore, replicando che l’Assemblea non può avallare contenziosi che riguardano l’amministrazione regionale.
Armao ha spiegato che la norma avrebbe consentito alla Regione di procedere con le due transazioni, con la bocciatura adesso il contenzioso sarà inevitabile. “Ora come mi dice la Ragioneria bisogna appostare 20 mln nel fondo contenziosi”, ha aggiunto l’assessore.
Con la finanziaria di due anni fa, l’Ars aveva approvato una norma che assegnava 20 milioni di euro di contributi alle imprese siciliane che si erano riconvertite per produrre dispositivi anti-Covid come mascherine e gel igienizzante.
Una decina le imprese che aveva presentato le istanze all’Irfis che aveva respinto gran parte delle domande perché la norma non prevedeva la cumulabilità del contributi con altri benefici, tra cui il credito d’imposta cui le aziende avevano fatto richiesta perché nonostante la norma per oltre un anno l’amministrazione non aveva predisposto i decreti attuativi.
In serata l’Ars ha bocciato la norma del ddl stabilità (comma 6 dell’art.19) che “sanava” la questione in quanto recependo il contenuto di una circolare della Ragioneria generale dello Stato toglieva il vincolo della non cumulabilità dei benefici: la norma è stata cassata in quanto è stato approvato con voto segreto (28 favorevoli e 20 contrari) un emendamento soppressivo proposto dal M5s.
In precedenza l’Ars aveva approvato la norma del ddl stabilità (art.15) che stanzia 170 milioni circa per il settore della forestazione. L’esame della manovra sta procedendo a rilento per l’accantonamento di numeri articoli per via della richiesta di approfondimenti, speso arrivata dalle opposizioni.
Dalla manovra finanziaria salta la liquidazione dell’Espi. La norma è stata stralciata dall’art.2 del ddl stabilità dopo i dubbi espressi, alla ripresa dell’esame del testo all’Ars, dalle opposizioni ma soprattutto dal deputato del Mna Roberto DI Mauro che ha giudicato poco chiara la disposizione.
L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha quindi acconsentito allo stralcio, questo ha consentito poi l’approvazione dell’art.2 che assegna al fondo Sicilia dell’Irfis le economie delle risorse regionali, extra-regionali, nazionali o comunitarie delle misure della finanziaria di due anni fa.
A presiedere i lavori parlamentari è Gianfranco Miccichè, a sala d’Ercole è presente il governatore Nello Musumeci. In apertura Armao ha punzecchiato Miccichè; il presidente dell’Ars aveva riportato all’aula la decisione dell’assessore a stralciare le norme dell’Espi così come avevano concordato prima dell’inizio della seduta.
Armao ha quindi preso la parola. “Confermo, anche perché io le cose che dico non me le rimangio”, ha detto l’assessore riferendosi alla smentita fatta da Miccichè dell’intervista riportata da La Stampa.
“Governo asfaltato ancora una volta all’Ars e maggioranza liquefatta che ottiene solo 11 voti. E’ successo con un sub-emendamento (12.15.1) all’articolo 12, a firma M5S e PD, con cui abbiamo ottenuto lo spostamento di alcune somme previste per i patrocini onerosi del Turismo, a quello in favore dei comuni.
Si tratta di poco meno di ulteriori 2 milioni di euro in favore degli Enti locali. Il dato politico dei lavori di oggi all’Ars è sotto gli occhi di tutti: il governo va sotto con soli 11 voti a suo favore”. Lo dice il segretario e deputato regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, durante la pausa dei lavori dell’Ars per l’approvazione della manovra finanziaria.