Sarà 60 il numero massimo di licenze che il Comune di Palermo potrà concedere agli ‘gnuri’, i conducenti di carrozze turistiche trainate da cavalli. Il Consiglio comunale ha approvato infatti il “Regolamento per la disciplina di servizio pubblico di piazza turistico con veicoli a trazione animale”.
Il provvedimento disciplina il servizio e il perimetro entro il quale potranno circolare in citta’ (stazione centrale, via
Lincoln, Foro Umberto I, via Crispi, via Emerico Amari, piazza Sturzo, via Dante, corso Alberto Amedeo, piazza Indipendenza e
corso Tukory) e le tariffe da applicare.
Il regolamento si propone, con un testo dedicato alle caratteristiche vetture con cavallo, di sancire regole, criteri e vincoli che possano garantire la valorizzazione del mezzo, della professionalità dei conducenti e del decoro urbano.
A differenza del precedente, il regolamento approvato oggi, sancisce la dizione di servizio di trasporto turistico culturale, rientrando così nella normativa nazionale e regionale prevista per i servizi pubblici non di linea e si pone gli obiettivi della promozione di un servizio pubblico di piazza, con aree di stazionamento apposite, della sostenibilità della presenza di queste vetture attraverso l’istallazione di servizi appropriati all’igiene delle stesse aree e al benessere degli animali; dell’ottimizzazione della valorizzazione del servizio, del mezzo e del conducente.
Il Regolamento, inoltre, definisce il perimetro cittadino entro cui si svolgerà il servizio, gli itinerari prestabiliti e i luoghi di
stazionamento. Inoltre, è stato deciso che la vidimazione delle licenze avverrà ogni tre anni e sono previste anche delle soluzioni
per il ricovero dell’animale ed un nuovo sistema sanzionatorio in caso di accertate infrazioni.
“Questo Regolamento- afferma l’assessora alle Attività produttive Giovanna Marano – approvato oggi dal Consiglio Comunale aspira a rendere maggiormente attrattivo il nostro centro storico. Valorizzare un mezzo di trasporto tradizionale per il trasporto dei turisti è un’opportunità che l’Amministrazione non poteva farsi sfuggire”.
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