C’è già una persona fermata nell’ambito delle indagini sul tentato omicidio di ieri sera nel quartiere Zen di Palermo. di cui è rimasto vittima Salvatore Maranzano, ferito da alcuni colpi di pistola sparatigli sotto casa.
Si tratta di Gaetano Giampino di 65 anni che avrebbe sparato al culmine di una lite che era iniziata per presunti insulti rivolti dalla vittima alla moglie dell’uomo accusato di aver sparato.
Da ricostruire la sequenza dei fatti. Il delitto non sarebbe avvenuto nell’immediatezza della lite. Giampino sarebbe andato in auto a prendere la pistola e dall’auto avrebbe sparato. uno dei colpi avrebbe raggiunto Maranzano all’addome ed è questo il colpo che ha causato i danni più gravi. L’uomo, un ex pip che lavora allo scuola Falcone, non sarebbe stato colpito, dunque, mentre stava rincasando come era sembrato ieri sera.
Il ferito è stato trasportato dai sanitari del 118 all’ospedale Villa Sofia. La prognosi è riservata e, spiegano i medici, è in pericolo di vita tanto da definire le sue condizioni molto gravi. Quando la vittima è arrivata in condizioni critiche al pronto soccorso, i medici hanno subito disposto un intervento d’urgenza. Maranzano è stato operato nella notte e resta in pericolo di vita.
Le indagini sono condotte dalla squadra mobile. Gli agenti di polizia sono subito risaliti a quello che potrebbe essere il contesto in cui è maturato il delitto ed hanno fermato una persona della quale si attende di conoscere il ruolo.
L’agguato è scattato in via Costante Girardengo. Qui gli uomini della scientifica hanno trovato tracce di sangue.
Non è chiaro ancora quanti colpi siano stati esplosi ma alcuni residenti riferiscono di non aver sentito alcun botto, come se fosse stato utilizzato un silenziatore, circostanza ancora tutta da chiarire.
Solo pochi giorni fa un episodio analogo, anche se parrebbe in alcun modo collegato. A finire in ospedale, in quella circostanza, è stato Giuseppe Benigno, raggiunto da alcuni colpi di pistola esplosi a Belmonte Mezzagno.
In quell’occasione l’uomo, imprenditore di professione, è arrivato in ospedale a bordo di una Bmw riferendo di essere stato vittima di un agguato avvenuto in via John Kennedy.
Il suo nome in passato è stato accostato a quello di Filippo Bisconti, considerato, all’epoca, capo mandamento di Belmonte e oggi pentito.