Il mondo della scuola domani terrà un sit-in dalle 15.30 alle 18.30 in via Cavour, davanti alla Prefettura di Palermo, nel’ambito della mobilitazione nazionale indetta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Rua, Snals, Confsal, Gilda, Unams per dire no allo svolgimento dei concorsi in piena pandemia.
La protesta è nata dopo la decisione del governo di avviare, in un contesto di emergenza sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario e, a seguire, di un maxi-concorso con oltre 500 mila candidati.
La richiesta dei sindacati, per coprire subito i vuoti di organico, è quella di stabilizzare con una prova orale e una valutazione dei titoli le migliaia di docenti che già ogni anno, e da diversi anni, occupano quegli stessi posti.
A Palermo, dove la sacca di precariato è da sempre enorme e soltanto per l’apertura delle scuole dal Provveditorato sono stati dati incarichi già a 4 mila supplenti, la Flc Cgil Palermo, per voce del segretario generale Fabio Cirino, dichiara: “E’ assurdo che in piena pandemia si debbano espletare i concorsi dei docenti precari, che dovranno spostarsi per tutta la penisola, se non addirittura rinunciare, e perdere la possibilità di essere stabilizzati se si trovano in stato di quarantena o di sorveglianza attiva”.
La Flc Cgil Palermo replica inoltre alle parole pronunciate sui precari, al Tg La 7 di qualche giorno fa, dal ministro dell’Istruzione Azzolina. “Sono state parole inaccettabili, ingenerose, offensive, anche per le migliaia di precari che insegnano da anni nelle scuole di Palermo, colmando i vuoti d’organico. Chiediamo rispetto per i docenti precari che da anni reggono le sorti della scuola pubblica, seppur con discriminazioni contrattuali (stesso lavoro con diritti diversi) – prosegue il segretario generale della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – Si tratta di professionisti preparati. Sono ritenuti di qualità e buoni quando da precari ricevono gli incarichi e non altrettanto preparati, invece, per essere stabilizzati? Essere precari non è una scelta e tanto meno una colpa di chi vive e soffre questa condizione, anzi è sicuramente una colpa delle politica e una manifesta incapacità, perpetrata negli anni, da governi di ogni colore, nel programmare e realizzare efficaci politiche di reclutamento”.
“Vorrei ricordare – aggiunge Cirino – che soltanto quest’anno, degli 84.808 posti per immissioni in ruolo sbandierati sono state realizzate solo 19.294 assunzioni. Per non parlare dei docenti di sostegno, il cui organico di diritto (docenti stabili di ruolo) è tanto quanto, se non addirittura inferiore a quello dei posti in deroga, ricoperti ogni anno da docenti specializzati non di ruolo, non specializzati o addirittura non coperti affatto. Nessuno ha mai chiesto scorciatoie”.
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