Prosegue il tour di Giuseppe Conte fra le strade di Palermo. Dopo la prima tappa tenuta a Barcarello, l’ex premier si è spostato in centro città, più precisamente fra piazza Castelnuovo e via Ruggero Settimo. Luogo nel quale aveva in programma un incontro con una delegazione di lavoratori Covisian-ex Almaviva. Cinquecentoquarantatre persone in attesa di risposta dal Governo nazionale, che ha rilanciato l’idea del tavolo interministeriale con i vertici di Ita.
Nelle ultime settimane, i lavoratori le hanno provate tutte. Dall’occupazione dei tetti del teatro Politeama e degli uffici di via Cordova, passando per cortei spontanei e un presidio permanente in piazza Castelnuovo. Luogo nel quale hanno perfino bruciato le proprie tessere elettorali. Ma ad oggi non c’è una soluzione definitiva. Si proverà a realizzarla nel tavolo convocato a Roma. Intanto, i lavoratori e le lavoratrici hanno cercato un dialogo con l’ex premier, ora presidente del M5S. Un dibattito tenutosi in via Ruggero Settimo, fra due ali di folla che attorniavano lo stesso Giuseppe Conte e il candidato sindaco del centrosinistra Franco Miceli.
“È una vertenza che stiamo seguendo da tempo – ha spiegato Conte -. Dobbiamo fare in modo che le 540 famiglie non rimangano per strada. Significherebbe aggravare ancora di più il problema che abbiamo con questa crisi economica”.
Un tema, quello della vertenza Covisian-ex Almaviva, sul quale il ministro Andrea Orlando ha rilanciato il tavolo interministeriale con i vertici di Ita, durante l’incontro con l’area Dem tenuto a Villa Filippina nella giornata di sabato 4 giugno. “Abbiamo convocato il tavolo perché queste vicende non si risolvono facendo dichiarazioni. Abbiamo costruito le condizioni per avvicinare le posizioni dei diversi soggetti interessati. Faremo una proposta al tavolo ma nutro un ragionevole ottimismo e penso che ci possa essere una soluzione che non lasci indietro nessuno. Stiamo ancora lavorando sui dettagli e affinando qualche particolare tecnico sia con Covisian, Ita e Almaviva. Ma diciamo così: il cerchio può chiudersi positivamente comunque riducendo l’impatto al minimo, cosa che non era per nulla scontata”.